Inquinamento da microplastiche: accordo UE sulla nuova legge per fermare la dispersione dei pellet di plastica
L’UE introduce un regolamento per ridurre l’inquinamento da microplastiche nell’ambiente, con nuove regole per il trasporto e la gestione dei pellet di plastica in tutta la filiera.

L’Unione Europea compie un passo decisivo contro l’inquinamento da microplastiche. Parlamento e Consiglio europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio su un nuovo regolamento che punta a ridurre drasticamente la dispersione dei pellet di plastica – piccole particelle utilizzate come materia prima per la produzione di oggetti in plastica – lungo tutta la catena di approvvigionamento, incluso il trasporto marittimo.
Secondo la Commissione europea, si tratta di una misura attesa e urgente: oggi, i pellet sono la terza fonte principale di microplastiche nell’ambiente, dopo le vernici e l’usura degli pneumatici. Ogni anno, l’equivalente di oltre 7.000 camion carichi di pellet finisce disperso, contaminando oceani, mari e persino alimenti.
Un quadro normativo per proteggere l'ambiente e l'economia
Il nuovo regolamento rappresenta la prima normativa dell’UE mirata specificamente a contenere la diffusione delle microplastiche alla fonte. Le nuove norme impongono obblighi chiari a tutti gli operatori – compresi quelli dei paesi terzi – in materia di prevenzione, contenimento e bonifica delle dispersioni.
“Le microplastiche sono ovunque: nei mari, negli oceani, nel suolo e perfino nel nostro corpo”, ha dichiarato Paulina Hennig-Kloska, ministra polacca del Clima e dell’Ambiente. “Con questa legge, l’Europa si impegna concretamente per proteggere la biodiversità, l’ambiente e la salute pubblica”.
Nuovi obblighi per le imprese e trasparenza nella filiera
Ogni impianto dovrà predisporre un piano di gestione dei rischi con misure specifiche: dall’imballaggio sicuro al carico e scarico, dalla formazione del personale all’uso di attrezzature idonee. I vettori stranieri che operano in Europa dovranno designare un rappresentante legale nell’UE, per garantire trasparenza e tracciabilità.
Particolare attenzione è riservata anche al trasporto marittimo, responsabile del 38% dei pellet movimentati in UE nel 2022. I contenitori usati dovranno rispettare standard elevati e gli operatori dovranno seguire le linee guida dell’Organizzazione Marittima Internazionale.
Misure proporzionate per le PMI
La Commissione ha ottenuto che gli obblighi di certificazione si applichino solo alle imprese che trattano oltre 1.500 tonnellate di pellet l’anno. Le piccole imprese potranno avvalersi di una certificazione una tantum, mentre per le microimprese sarà sufficiente un’autodichiarazione di conformità. Saranno inoltre previste forme di assistenza e requisiti alleggeriti, per evitare oneri amministrativi eccessivi.
Riduzione fino al 74% delle perdite di pellet
Secondo le stime, la nuova normativa potrà ridurre fino al 74% le perdite di pellet, con effetti benefici su ecosistemi marini e costieri, fauna selvatica e qualità del suolo. Questo intervento gioverà anche ai settori economici legati all’ambiente, come agricoltura, acquacoltura e turismo.
A supporto delle aziende, saranno sviluppate metodologie armonizzate per il monitoraggio delle perdite, aumentando responsabilità e consapevolezza dell’impatto ambientale e sanitario delle pratiche aziendali.
Le microplastiche: un’emergenza globale
I pellet di plastica, se dispersi, possono rimanere nell’ambiente per decenni. Una volta ingeriti da specie marine, possono causare danni fisici gravi o la morte, alterando catene alimentari e biodiversità. Le microplastiche, persistenti e difficili da rimuovere, sono ormai presenti anche in zone remote e nel corpo umano, sollevando crescenti preoccupazioni per la salute.
Le prossime tappe
Il testo dell’accordo dovrà ora essere formalmente approvato da Parlamento e Consiglio. La legge entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE, con piena applicabilità entro due anni. Per il settore marittimo, l’entrata in vigore sarà posticipata di un ulteriore anno per agevolare l’adeguamento.
Questo provvedimento si inserisce nel più ampio Piano d'azione per l’inquinamento zero, che mira a ridurre del 30% entro il 2030 le emissioni di microplastiche nell’ambiente. Insieme alla restrizione sulle microplastiche aggiunte intenzionalmente, approvata nel 2023, rappresenta un passo concreto per un’Europa più pulita, sana e sostenibile.