Strategie idriche e cambiamenti climatici: come Roma si prepara al futuro
La gestione sostenibile dell’acqua rappresenta una delle sfide più urgenti per le città contemporanee, specialmente in un contesto di cambiamenti climatici sempre più marcati.

Roma Capitale ha recentemente ospitato il convegno "Acque, le priorità del recupero e del riuso", durante il quale esperti, amministratori pubblici e rappresentanti del settore hanno discusso strategie e interventi per garantire la sicurezza idrica della città.
Strategie e investimenti per la sicurezza idrica
L’adozione della Strategia di Adattamento Climatico da parte di Roma Capitale segna un passo fondamentale verso una gestione idrica più resiliente e sostenibile. Attualmente, la città dispone di un piano di investimenti da 2,6 miliardi di euro in sei anni, destinati a:
- Riduzione delle perdite idriche nella rete di distribuzione;
- Potenziamento dell’approvvigionamento tramite la costruzione della seconda galleria idraulica del Peschiera;
- Recupero e riutilizzo delle acque reflue trattate.
In particolare, Acea ha implementato interventi di ammodernamento e digitalizzazione delle reti, riuscendo a ridurre le perdite al 27% rispetto a una media nazionale del 41%. Parallelamente, sono in corso lavori per il raddoppio dell’acquedotto del Peschiera, con un investimento di 1,2 miliardi di euro, fondamentale per garantire l’approvvigionamento idrico a lungo termine.
Il recupero e il riuso delle acque: una necessità per il futuro
Un punto centrale della strategia capitolina è l’intensificazione delle pratiche di recupero e riuso delle acque. Nel 2024, Roma ha consumato 261 milioni di metri cubi d’acqua, mentre i depuratori hanno trattato oltre 488 milioni di metri cubi, evidenziando l’enorme potenziale di sostituzione dell’acqua potabile con quella depurata.
Le principali applicazioni del riuso idrico comprendono:
- Irrigazione di parchi, giardini e orti urbani;
- Pulizia delle strade e alimentazione di mezzi pubblici;
- Supporto alle attività industriali e agricole;
- Gestione delle emergenze, come il contrasto agli incendi.
Un esempio concreto è rappresentato dal Parco di Corviale, dove è stato implementato un sistema di raccolta dell’acqua piovana tramite rain gardens. Inoltre, è attiva una collaborazione con ISPRA per il monitoraggio della rete dei pozzi e delle falde sotterranee, fondamentali per la gestione delle risorse idriche urbane.
Innovazione e collaborazione per un modello di sviluppo sostenibile
Roma sta emergendo come laboratorio di innovazione nella gestione idrica, con progetti pilota destinati a consolidarsi su larga scala. Attualmente, Acea ha avviato cinque progetti per un valore di circa 15 milioni di euro, finalizzati al riutilizzo delle acque depurate per usi agricoli, produttivi e civili.
Altre iniziative mirano a valorizzare il patrimonio idrico esistente, come il potenziale riciclo dell’acqua dei "nasoni", le celebri fontanelle pubbliche della capitale. Il Dipartimento Ambiente e ISPRA stanno inoltre sviluppando un monitoraggio avanzato per ottimizzare la gestione delle falde sotterranee e supportare progetti di riforestazione e contrasto alle isole di calore urbane.
Strategia di Adattamento Climatico
L’approvazione della Strategia di Adattamento Climatico ha sancito l’impegno di Roma nella mitigazione degli effetti del cambiamento climatico. Tra le quattro priorità individuate, la sicurezza degli approvvigionamenti idrici occupa un ruolo chiave, considerando il rischio crescente di siccità e la necessità di razionalizzare l’uso delle risorse disponibili.
Oltre agli investimenti strutturali, la strategia prevede un coinvolgimento attivo della cittadinanza, con iniziative di sensibilizzazione e percorsi partecipativi. La gestione dell’acqua non è solo una questione infrastrutturale, ma un processo che richiede la collaborazione di istituzioni, aziende e cittadini per garantire un futuro idrico sostenibile per Roma e per le prossime generazioni.