Rifiuti e PIL: i rifiuti crescono più del PIL
L’ultima pubblicazione di REF Ricerche sui rifiuti analizza la produzione dei rifiuti in relazione alla crescita del prodotto interno lordo.
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REF Ricerche ha pubblicato un Paper "Rifiuti e PIL: perché l'Italia produce più rifiuti tra i grandi Paesi UE?". La pubblicazione di REF Ricerche sui rifiuti analizza la produzione dei rifiuti in relazione alla crescita del prodotto interno lordo.
Il testo analizza la produzione di rifiuti da attività economiche in Italia, sottolineandone l’evoluzione e le criticità rispetto ai principali Paesi europei. Pur essendosi stabilizzata negli ultimi anni, la produzione di rifiuti per unità di PIL è ancora superiore alla media europea, con l’Italia al primo posto per intensità di rifiuti prodotti in rapporto all’economia.
Principali dati e tendenze
- Quantità e tipi di rifiuti: Nel 2022 l’Italia ha prodotto 189,6 milioni di tonnellate di rifiuti, l’85% dei quali è costituito da rifiuti speciali, principalmente legati ad attività economiche e minerali. Negli ultimi 10 anni, i rifiuti economici sono aumentati del 15%.
- Rifiuti primari e secondari: I rifiuti primari derivano direttamente dalle attività economiche, mentre i secondari provengono dai processi di trattamento dei rifiuti stessi. La crescita dei rifiuti secondari (+18% in dieci anni) riflette sia la forte propensione al riciclo sia la carenza di infrastrutture per il recupero energetico.
- Disaccoppiamento mancato: L’Italia non è riuscita a separare la crescita economica dall’aumento dei rifiuti (decoupling), a differenza di altri Paesi UE. Tra il 2012 e il 2022, i rifiuti economici sono cresciuti più del PIL. Tuttavia, tra il 2018 e il 2022, il trend si è attenuato, indicando un miglioramento.
- Efficienza ambientale: L’Italia produce più rifiuti per unità di PIL rispetto a Germania, Francia e Spagna, nonostante un miglioramento recente.
Proposte per il futuro
Per ridurre i rifiuti e migliorare l’efficienza ambientale, sono suggerite diverse strategie:
- Promuovere i sottoprodotti: Rafforzare l’uso degli scarti produttivi come input per nuovi processi.
- Sostenere il riciclo: Migliorare la normativa sull’End of Waste (EoW) e sviluppare mercati per i materiali riciclati.
- Potenziare il recupero energetico: Costruire impianti per valorizzare i rifiuti non riciclabili, riducendo lo smaltimento in discarica.
Queste azioni mirano a consolidare i progressi e favorire una transizione verso un’economia circolare, minimizzando gli impatti ambientali e valorizzando le risorse.