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L’impianto per il riciclo dei rifiuti tessili Textile Hub di Rho

L’impianto per il riciclo dei rifiuti tessili Textile Hub di Rho

Nei prossimi mesi entrerà in vigore la normativa EPR nel settore del tessile richiedendo al Sistema Paese infrastrutture nuove, come il textile hub di Rho per la corretta gestione dei rifiuti tessili.

ERP Italia Tessile, il primo Consorzio italiano di respiro europeo operante all’interno di European Recycling Platform e partner del Gruppo Landbell - organizzazione paneuropea già attiva in Italia con la propria realtà locale annoverata tra i principali Sistemi Collettivi senza scopo di lucro che si fanno carico sull’intero territorio nazionale della gestione a norma dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e dei Rifiuti di Pile e Accumulatori - e Rete Riuse, la rete di cooperative sociali promosse da Caritas Ambrosiana, Caritas Diocesana Brescia e Caritas Diocesana Bergamo che raccoglie indumenti usati trasformandoli in nuovo valore per i cittadini e le Amministrazioni Locali, aprono per la prima volta le porte del Textile Hub di Rho (MI), permettendo di toccare con mano come verrà applicata in Italia la normativa EPR nel settore tessile.

L’implementazione della normativa EPR nel settore tessile è ormai imminente, grazie all’entrata in vigore prevista nei prossimi mesi, pronta a rivoluzionare un comparto con un forte impatto ambientale. Attualmente, in Europa, oltre il 78% dei rifiuti tessili finisce in discarica o viene incenerito (più di 5 milioni di tonnellate). In Italia i passi avanti da compiere sono ancora più importanti: ad oggi, infatti, viene raccolto soltanto il 10% circa del totale di immesso al consumo (oltre 150.000 tonnellate su un totale di oltre 1 milione). Inoltre, il consumo di prodotti tessili è la quarta principale causa di impatto sui cambiamenti climatici, mentre, a livello mondiale, si colloca al terzo posto per l’utilizzo di acqua e suolo.

La normativa porta con sé anche ambiziosi obiettivi che il Sistema tessile e l’Europa dovranno raggiungere progressivamente: 15%, 25% e, entro il 2035, il 40%, con l’obbligo che l’80% dei rifiuti raccolti sia destinato a riutilizzo, riciclaggio e recupero. Per raggiungere tali traguardi, il ruolo dei Consorzi sarà cruciale, poiché dovranno diventare facilitatori del sistema di raccolta, riutilizzo e riciclo che il Paese dovrà instaurare rapidamente. Questo sistema si baserà sulla stretta collaborazione tra Consorzi e Produttori, garantendo il corretto tracciamento dei rifiuti tessili e, di conseguenza, il corretto processo di riciclo, che permetterà la generazione di nuova materia prima seconda.

Con l'entrata in vigore della normativa, il Consorzio ERP Italia Tessile si integrerà nel sistema già consolidato da cooperative come Rete Riuse, che hanno già implementato soluzioni efficaci a livello nazionale. Il ruolo sarà quello di facilitatore creando un sistema win-win in grado di generare benefici per tutti gli attori del sistema: cittadini, Produttori e Retailer, filiera del riciclo. In particolare, si lavorerà tutti insieme per creare un ecosistema deburocratizzato per i Produttori e per i cittadini, facendo crescere un modello competitivo per stimolare l’innovazione tecnologica e un’infrastruttura logistica e industriale adeguata, necessaria per raggiungere i target imposti dall'Unione Europea. Un approccio già applicato con successo nella gestione dei RAEE e dei Rifiuti di pile e accumulatori. Un altro aspetto cruciale sarà il contributo dei Consorzi nel campo della ricerca e sviluppo, grazie alla realizzazione di progetti congiunti con i Produttori, finalizzati all’adozione di nuove tecniche di riciclo più efficienti per i rifiuti tessili.

“Il ruolo dei Consorzi sarà fondamentale per facilitare l’implementazione di un sistema di raccolta, riutilizzo e riciclo che coinvolga Produttori ed eccellenze come Rete Riuse, al fine di raggiungere gli ambiziosi obiettivi che il nostro Paese si è posto, soprattutto in vista della prevista crescita del 63% della produzione e del consumo di abbigliamento e calzature entro il 2030, con un aumento da 62 a 102 milioni di tonnellate. Il modello proposto da Consorzio ERP Italia Tessile, basato sulla cooperazione tra i diversi attori nazionali e locali, consentirà la costruzione di un sistema tessile ispirato ai principi della concorrenza, che accompagnerà il Paese nella transizione da un’economia lineare a un’economia circolare.” ha dichiarato Alberto Canni Ferrari, Head of ERP Southern Europe.

L’impatto della stretta collaborazione tra ERP Italia Tessile e realtà come Rete Riuse è già evidente nella costruzione dell’infrastruttura nazionale per la corretta raccolta, riutilizzo e riciclo dei rifiuti tessili. Un esempio concreto di come la normativa EPR prenderà forma in Italia è il Textile Hub di Rho, il più grande impianto di riciclo tessile del Nord Italia, dotato di attrezzature semi-automatizzate per la selezione e il recupero di capi usati e tessuti. L’impianto, con una superficie totale di 12.000 mq, di cui 5.000 coperti, è in grado di trattare fino a 20.000 tonnellate di rifiuti tessili all’anno, destinando il 60% di questi al riutilizzo e il 35% al riciclo. Il 5% residuo, costituito da rifiuti di carta e plastica, viene avviato alle rispettive filiere, permettendo al Paese di risparmiare ogni anno 1.573.755 euro.

Il Textile Hub è gestito direttamente da Rete Riuse, la rete di cooperative sociali promossa da Caritas Ambrosiana, attiva nei territori delle diocesi di Milano, Brescia e Bergamo. Rete Riuse fa parte del gruppo nazionale di cooperative sociali che raccoglie oltre un terzo del quantitativo gestito dal Sistema Italia. Inoltre, è l’ente italiano che aderisce a TESS, gruppo economico di interesse europeo che riunisce enti no profit in Spagna, Francia e Belgio, i quali gestiscono complessivamente 100.000 tonnellate di rifiuti tessili all’anno.

In Lombardia, attraverso i suoi 2.611 iconici cassonetti gialli distribuiti sul territorio cittadino, Rete Riuse contribuisce alla raccolta, alla selezione e alla preparazione per il riutilizzo dei rifiuti da indumenti usati, finalizzata a una nuova immissione sul mercato ed estensione del ciclo di vita utile del prodotto. I fondi, derivanti da queste attività, vengono successivamente utilizzati per finanziare progetti di solidarietà. Solo nel 2023, Rete Riuse ha recuperato 14.578 tonnellate di rifiuti tessili su un dato nazionale di 160.000 tonnellate.

La rete persegue l’obiettivo di essere una concreta opportunità di occupazione stabile e regolare per persone provenienti dall'area del disagio sociale. Attualmente sono coinvolti 118 lavoratori, di cui 33 svantaggiati e 44 soggetti fragili.

Le attività realizzate dalle 9 cooperative sociali all’interno di Rete Riuse hanno portato alla realizzazione di oltre 219 progetti sociali, portando beneficio a più di 8.500 persone. Ogni anno, queste evitano l’emissione di oltre 48.800 tonnellate di CO2, il consumo di oltre 82 miliardi di litri d’acqua e l’uso di 4.150 tonnellate di fertilizzanti e 2.700 tonnellate di pesticidi.

La nostra collaborazione con il Consorzio ERP Italia Tessile è uno dei tanti tasselli che ogni giorno ci impegniamo a posizionare per costruire l’infrastruttura italiana necessaria a raggiungere gli ambiziosi obiettivi della normativa europea. La cooperazione tra i vari attori istituzionali, nazionali e locali sarà fondamentale per creare un sistema efficiente che semplifichi le operazioni sia per i Produttori che per i cittadini.” ha dichiarato Giuseppe Finocchiaro Coordinatore della Rete Riuse.


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