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La migliore utility italiana è Iren

Althesys presenta Top Utility 2024, il rapporto sulle aziende dei servizi pubblici.

La migliore utility italiana è Iren

Nel 2022, le utility italiane hanno registrato una crescita significativa, con le 100 principali aziende nel settore dei servizi pubblici che hanno raggiunto un valore totale di quasi 300 miliardi di euro (293 miliardi, con un aumento del 75% rispetto all'anno precedente). Questo valore rappresenta circa il 15% del PIL italiano e ha comportato investimenti per un totale di 11 miliardi di euro. Tuttavia, queste aziende si trovano di fronte a un contesto macroeconomico e geopolitico estremamente complesso, caratterizzato dall'impegno contro i cambiamenti climatici e dalla necessità di sviluppare piani di investimento capaci di sostenere la crescita del settore. Questi sono solo alcuni dei punti salienti emersi dallo studio intitolato "Le performance delle utility italiane: Analisi delle 100 principali aziende nei settori dell'energia, dell'acqua, del gas e dei rifiuti", presentato questa mattina da Alessandro Marangoni, CEO di Althesys e capo del team di ricerca, durante il Top Utility. Questo evento, organizzato in collaborazione con Utilitalia, rappresenta un momento molto atteso dagli operatori del settore, anche per l'assegnazione dei premi alle migliori società del settore.

Tutti i vincitori di Top Utility 2024

La migliore utility italiana, secondo l’insieme dei parametri del modello di analisi di Top Utility, è Iren, che si aggiudica il premio Top Utility Assoluto. Della cinquina facevano parte anche Acque, CVA, Gruppo CAP e Marche Multiservizi.

Prima nella categoria ESG è Acque, nelle migliori figurano anche A2A, Brianzacque, Hera e Iren.

Per la Comunicazione si è distinto il Gruppo CAP (con Aimag, CVA, Enel ed Estra).

Per Ricerca e Innovazione ha vinto A2A (in cinquina con Acea, Hera, Iren e Smat).

Nella categoria Territorio e Comunità il riconoscimento è andato a Marche Multiservizi (in lizza con Acque, Brianzacque, Nuoveacque, Uniacque).

Per la voce Competitività ed efficienza il riconoscimento è andato ad Acinque (con Acque, Acquebresciane, Brianzacque e Silea).

Nella categoria Formare Talenti ha primeggiato Gaia Spa (con Estra, Iren, Marche Multiservizi e Nuove acque).

CHI HA VINTO TOP UTILITY 2023?

CHI HA VINTO TOP UTILITY 2022?

Le prestazioni economico-finanziarie delle utility italiane nel 2022 hanno subito notevoli impatti dall'aumento straordinario dei prezzi dell'energia. Questo aumento ha influenzato positivamente le monoutility del gas (+83,3%), le multiutility (+76,7%) e le monoutility elettriche (+77,1%), mentre le aziende idriche (+8,2%) e quelle della gestione dei rifiuti (+3,9%) sono state meno coinvolte. Tuttavia, nonostante la crescita dei prezzi, i profitti non hanno registrato un aumento proporzionale a causa dell'incremento parallelo dei costi delle materie prime. Alcuni comparti hanno addirittura visto una diminuzione della redditività. Il Return on Equity (Roe) è diminuito per le multiutility e le aziende idriche, passando entrambi dal 6% al 5%, mentre per le imprese elettriche e quelle dei rifiuti è aumentato rispettivamente dall'11% nel 2021 al 14% nel 2022 e dal 2% al 5%. Il rapporto tra Ebitda e ricavi è superiore al 9% per tutti i comparti tranne che per le imprese energetiche (4%). Le monoutility idriche mantengono un alto rapporto Ebitda/ricavi (28%), seguite dalle aziende del gas (18%) e dalle multiutility (14%). Tuttavia, nel complesso, c'è stato un calo generale della redditività nel 2022, soprattutto per le imprese energetiche che sono scese al 4% dal 13% del 2021. L'unica eccezione sono le monoutility dei rifiuti, il cui rapporto è aumentato di un punto percentuale nell'ultimo anno.

Per quanto riguarda gli investimenti, nel 2022 c'è stato un lieve aumento (+1,1% rispetto al 2021), raggiungendo un totale di 11 miliardi di euro, corrispondente allo 0,6% del PIL italiano del 2022. Nonostante ciò, il peso degli investimenti sul fatturato è diminuito, passando dal 6,6% nel 2021 al 3,8% nel 2022, principalmente a causa di un calo generale in tutti i settori, sebbene con differenze significative. Gli investimenti delle multiutility sono diminuiti dal 12,2% al 6,7%, mentre per le imprese elettriche sono scesi dal 3,8% al 2,1%. Gli investimenti per le monoutility dei rifiuti sono cresciuti in modo significativo nel 2022 (+144,8% rispetto al 2021), soprattutto grazie a nuovi impianti realizzati da alcune grandi aziende. Gli investimenti sono aumentati anche per le monoutility idriche (+7,7%) e del gas (+15,4%), mentre sono diminuiti per le multiutility (-2,5%) e le imprese elettriche (-0,3%). I cali di quest'ultime due comparti derivano anche dagli elevati aumenti dell'anno precedente, rispettivamente del 74% e del 49%.

La digitalizzazione è diventata una priorità per tutte le aziende, con l'80% che utilizza soluzioni avanzate per ottimizzare i processi e gestire i dati, mentre il 42% adotta soluzioni digitali per la manutenzione, come droni, robot, modelli di previsione, sensori e realtà aumentata. Tuttavia, con la digitalizzazione aumentano anche i rischi in termini di cybersecurity, pertanto le attività dedicate alla prevenzione e alla gestione delle emergenze sono cresciute, con il 66% delle principali utility che ha istituito un'unità interna per la sicurezza informatica, rispetto al 54% dell'anno precedente. Le imprese attribuiscono grande importanza alla ricerca e sviluppo, con il 63% che dispone di un reparto R&S, in aumento rispetto al 2021 (61%) e al 2019 (48%). Inoltre, aumentano le collaborazioni esterne, presenti nel 65% delle imprese nel 2021 e nel 79% nel 2022, così come i progetti con università ed enti di ricerca, che registrano un incremento di quasi tre punti percentuali rispetto al 2021 e di circa 17 punti rispetto ai risultati del 2019.


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