Acciai speciali: consumo spaccato a metà
Il 2024 sarà un anno di transizione verso un’auspicata ripresa più robusta. Se ne è parlato nel webinar di siderweb.
Il mercato dei settori utilizzatori di acciai speciali si prevede essere stabile nel 2024, con una crescita del 0,1% rispetto al 2023, secondo i dati di Eurofer dell'Ufficio Studi siderweb. I principali attori di questa stabilità saranno i settori dell'elettrodomestico (+3,1%) e degli altri mezzi di trasporto (+1,2%).
Altri settori come prodotti in metallo, macchine e apparecchiature meccaniche, automotive e costruzioni si prevede invece possano registrare una leggera contrazione. Il 2023 è stato un anno altalenante per il mercato: mentre alcuni settori come prodotti in metallo, costruzioni ed elettrodomestici hanno subito un rallentamento, altri come l'industria automobilistica e i trasporti hanno registrato una crescita significativa.
Stefano Ferrari, responsabile dell'Ufficio Studi siderweb, ha presentato questi dati durante il webinar "Acciai speciali: a quando la ripresa?", sottolineando come il settore si trovi in una fase di incertezza a causa del tentativo dei produttori di aumentare i prezzi, contrastato da una domanda non particolarmente brillante.
La ripresa, secondo le previsioni, si vedrà solo a partire dal 2025 con una stima di crescita del 1,5% per i settori utilizzatori. Ferrari ha inoltre evidenziato come negli ultimi due anni il prezzo del rottame e dei tondi laminati C45 - uno dei prodotti base del comparto - non abbiano registrato una correlazione diretta, con altri fattori che hanno influenzato il loro andamento. Attualmente, il prezzo del C45 è in calo costante, mentre quello del rottame si mantiene stabile o registra un lieve rialzo. Infine, è stato fatto un riferimento alla produzione nazionale di acciai speciali, basandosi sui dati disponibili di Federacciai. Dal 2010 al 2022, si è registrato un calo del 22% nella produzione di acciai speciali, mentre i lunghi hanno registrato un aumento del 25%. Nel 2021, la produzione di lunghi ha superato i 4 milioni di tonnellate. Per il 2023, le stime indicano un calo produttivo del 5% rispetto all'anno precedente.
Dida Foto: Stefano Ferrari, responsabile dell'Ufficio Studi siderweb.