Contarina inaugura l’impianto per la produzione di biometano da Forsu
L’impianto di compostaggio di Trevignano si amplia con la sezione per la produzione di biometano da rifiuto organico realizzato da Cesaro Mac Import.
In provincia di Treviso, Contarina ha inaugurato il primo impianto finanziato dal PNRR: un investimento di oltre 20 milioni di euro complessivi, di cui 19 finanziati dal PNRR. Complessivamente l’impianto può produrre oltre 4 milioni e mezzo Smc di biometano all’anno - equivalenti dal punto di vista energetico a 3.380 tonnellate equivalenti di petrolio (tep) all’anno - da cui si possono ricavare 2.770 tonnellate di biometano liquido.
L’esistente impianto di compostaggio è stato ampliato con una nuova sezione di digestione anaerobica per produrre biometano in forma gassosa e liquida. Oltre ad essere immesso in rete, una parte del bioGNL viene usata per alimentare 226 mezzi di raccolta dei rifiuti, compreso l'organico da cui si produce questo carburante green. Un vero sistema circolare, dove non ci sono scarti.
Un importante progetto per il futuro sostenibile del nostro territorio, reso possibile grazie al contributo di importanti aziende del settore, in particolare Cesaro Mac Import che ha realizzato i lavori per la costruzione della nuova sezione impiantistica, seguendone anche la progettazione esecutiva.
Il processo di trattamento
Tutto il rifiuto organico viene scaricato in un ambiente chiuso e in depressione per evitare la dispersione degli odori. L’umido e il vegetale vengono stoccati separatamente e poi trasferiti alla linea di pretrattamento, dove vengono triturati i residui lignocellulosici, si aprono i sacchetti compostabili che contengono l’umido e si miscelano tra loro le due frazioni in una percentuale definita e idonea alla digestione anaerobica per la produzione di biogas: 85% umido e 15% vegetale.
Il materiale viene portato ai due digestori anaerobici da 2.100 mc ciascuno con un sistema di pipe line unico in Italia lungo 130 metri e in funzione 24 ore su 24.
Ogni giorno vengono caricate circa 65 tonnellate di materiale all’interno di ciascun digestore. La massa in lavorazione occupa fino all’85% del volume disponibile, mentre il biogas si accumula nella parte superiore delle due camere. Dopo 25 giorni di fermentazione, il digestato – ovvero la miscela residua che gradualmente si forma durante questo processo - viene ricondotto all’impianto per la produzione di compost attraverso un tubo coibentato, spinto da una pompa a pistoni.
Il biogas viene estratto in maniera continua dai digestori e ha un contenuto medio di metano del 58%. La parte rimanente è costituita quasi esclusivamente da anidride carbonica, con tracce di acido solfidrico, vapore acqueo e COV - composti organici volatili. A regime l’impianto potrà produrre fino a 180 Smc di biogas da 1 tonnellata di matrice organica.
Il biogas in uscita dai digestori anaerobici viene depurato dalle frazioni non idonee (anidride carbonica, acqua, acido solfidrico, noto anche come idrogeno solforato e COV) presenti in varie quantità a seconda della singola tipologia, attraverso diversi passaggi.
Nella torre di lavaggio si elimina l’idrogeno solforato, poi il vapore acqueo viene condensato e convogliato all’impianto di trattamento delle acque. Una batteria di filtri a carboni attivi rimuove i COV e gli eventuali residui di idrogeno solforato. Infine, l’anidride carbonica viene rimossa con un sistema di filtrazione a membrane e liberata in atmosfera tramite un camino regolarmente autorizzato (off-gas), senza impatto nell’emissione di gas serra, data l’origine biogenica dell’anidride carbonica.
La tecnologia per le fasi di upgrading del biogas, liquefazione del biometano e cogenerazione per alimentare l’intero sistema è di AB Group.
Al termine della raffinazione, il flusso di metano è puro al 99,5% e può essere compresso tal quale fino a 55 bar e immesso nella rete di distribuzione nazionale oppure, dopo un’ulteriore raffinazione fino al 99,8% di purezza, eliminando una ulteriore quota di anidride carbonica, può essere liquefatto.
Il bio-GNL viene trasportato da Liquigas nella sede di Contarina a Spresiano: qui è situato l’impianto interno di rifornimento del biometano, che viene usato per alimentare tutti i 226 mezzi a metano che l’azienda impiega nella raccolta dei rifiuti sul territorio.
La capacità impiantistica garantisce l’autosufficienza nel trattamento del rifiuto umido e vegetale raccolto nei 49 Comuni serviti da Contarina con una produzione prevista di biometano pari a oltre 4 milioni di Smc all’anno e 20.000 t/anno di compost.
L’intervento di ampliamento ha visto anche la risistemazione dell’area di pretrattamento, rendendola idonea alle nuove necessità di preparazione delle miscele da avviare alla digestione anaerobica e al compostaggio. Nessuna lavorazione viene svolta all’aperto con conseguente riduzione dell’emissione di cattivi odori. Il sistema di trattamento delle arie esauste composto da scrubber e biofiltro, che si sviluppa su 1.800 mq, è performante anche in questa nuova configurazione, col trattamento continuo di circa 310.000 mc d’aria all’ora.
Opera in parte finanziata dal PNRR - M2C1 I 1.1 linea B