In Liguria nasce la nuova agenzia regionale per i rifiuti
La sua funzione primaria è quella di garantire la realizzazione degli impianti previsti dalla pianificazione di settore per la chiusura del ciclo.
Il consiglio regionale della Liguria ha approvato il disegno di legge per l’istituzione dell’Agenzia Regionale Ligure per i Rifiuti (ARLIR). Nell’aprile scorso il documento era stato approvato dalla Giunta.
“Il passaggio in consiglio regionale – commentano il presidente della Regione Liguria e l’assessore al Ciclo dei rifiuti Giacomo Giampedrone – è particolarmente importante, e permette di dare concretezza a questo nuovo strumento, essenziale all’interno del vasto programma che mira a dare risposte a lungo termine sul tema dell’economia circolare legata alla gestione del ciclo dei rifiuti, elemento fondamentale per il futuro della nostra regione.
L’Agenzia è il braccio operativo che darà concretezza all’ambizioso piano regionale di gestione dei rifiuti approvato nel luglio scorso: l’obiettivo è la chiusura del ciclo, per rendere la Liguria autosufficiente e arrivare, in prospettiva, a una riduzione della Tari a carico dei cittadini”.
“La nuova agenzia regionale rappresenta un’evoluzione del sistema di governo della gestione integrata dei rifiuti urbani e delle funzioni di Autorità d’Ambito territoriale ricoperte da Regione – precisano Toti e Giampedrone – La sua funzione primaria è quella di garantire la realizzazione degli impianti previsti dalla pianificazione di settore per la chiusura del ciclo.
L’ARLIR coordinerà tutte le procedure necessarie e si occuperà anche della gestione del sistema di regolazione tariffaria e del controllo sui costi previsto dall’Autorità nazionale ARERA”.
“Prosegue così l’impegno di Regione Liguria in questo campo – concludono Toti e Giampedrone -, in un percorso virtuoso avviato con la riforma del sistema del 2015, che ha consentito di passare dal 38,63% di raccolta differenziata a livello regionale del 2015 al 55,70% del 2021, con oltre 130 Comuni liguri che, sempre nel 2021, hanno superato il 65% di raccolta differenziata, contro i 32 del 2015”.
L’affidamento e la gestione dei servizi di raccolta rimarranno invece di esclusiva competenza degli enti locali territoriali, così come richiesto nelle interlocuzioni dei mesi scorsi anche dal CAL.
La nuova legge prevede la garanzia di partecipazione all’attività di governo del sistema da parte di tutti gli enti interessati, anche tramite le Assemblee locali, che saranno composte dai sindaci delle diverse aree territoriali indicate dai piani di livello provinciale o metropolitano e avranno una funzione di supporto, propositiva e consultiva.
Il soggetto incaricato delle decisioni strategiche del ciclo dei rifiuti rimane il Comitato d’ambito.