L’Italia recupera il 70% del totale dei rifiuti speciali prodotti
L'Ispra presenta il Rapporto Rifiuti Speciali 2022: il settore delle costruzioni si conferma quello che produce più rifiuti speciali.
Quasi 7 milioni di tonnellate in meno di rifiuti speciali sono state prodotte nel 2020, anno della pandemia e del lockdown, con un calo del 4,5% rispetto all’anno precedente. Nonostante il calo significativo nel 2020 (-5,2%, oltre 3,5 milioni di tonnellate) il settore delle costruzioni si conferma quello che produce più rifiuti speciali (45,1% del totale), seguito dalle attività di gestione dei rifiuti e di risanamento ambientale (26,3%) e dalle attività manifatturiere (18,2% circa 26,7 milioni di tonnellate). A diminuire di più sono i rifiuti non pericolosi (-4,6%), che rappresentano il 93,3% del totale di quelli speciali, mentre quelli pericolosi calano di circa 300 mila tonnellate (-3%). La produzione dei rifiuti speciali si concentra al Nord, dove il tessuto industriale è più sviluppato (56,9% del totale), soprattutto in Lombardia (21,6% di quelli prodotti a livello nazionale) e Veneto (11%). Qui è anche localizzata la metà dei 10.472 impianti, un quinto nella sola Lombardia (2106). Pandemia da SARS-COV2 ed emergenza sanitaria hanno prodotto 232 mila tonnellate di rifiuti sanitari, la maggior parte pericolosi a rischio infettivo, con un incremento record del 16% nel 2020. Monitorati dal Rapporto anche i flussi di rifiuti con maggiori ciriticità gestionali: amianto (Friuli Venezia Giulia la regione a produrne di più nel 2020), veicoli (-5,8% quelli trattatti) e pneumatici fuori uso (-1,6% rispetto al 2019), fanghi di depurazione urbani e industriali (costanti nel 2020), rifiuti da costruzione e demolizione (dei quali quasi il 78% è avviato a recupero). Una base dati consolidata quella fornita dall’Ispra grazie al Rapporto Rifiuti Speciali, giunto alla 21a edizione, elaborata attraverso un efficace e completo sistema conoscitivo sui rifiuti. Fornisce al Paese un quadro di informazioni oggettivo, puntuale e sempre aggiornato sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi. In collaborazione con le Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente, il Rapporto esamina oltre 60 indicatori elaborati a a livello nazionale, di macroarea geografica e regionale, nonché per attività economica e per tipologia di rifiuto.