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L’Emilia-Romagna punta alla produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse

La Regione Emilia Romagna aderisce alla manifestazione di interesse del Ministero della transizione ecologica per una selezione di proposte finanziate con risorse del Pnrr. In Emilia-Romagna sono 52 gli impianti potenziali utilizzatori di idrogeno per l’alimentazione dei processi di produzione.

L’Emilia-Romagna punta alla produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse

Una produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse. L’Emilia-Romagna sposa la linea del Governo che, con risorse del Pnrr, prevede la realizzazione di nuovi siti di produzione di ‘energia pulita’ soprattutto nelle zone dove vi siano impianti energivori.

La Regione ha deciso di avviare progetti che prevedano l’utilizzo delle aree dismesse per ospitare la produzione dell’idrogeno verde, stimolando la domanda a scala territoriale sia in ambito industriale che della logistica e dei trasporti.

Nel corso dell’ultima seduta, la Giunta regionale ha stabilito l’adesione alla Manifestazione di interesse per la selezione di proposte progettuali, finanziate con fondi del Pnrr, come previsto da un bando approvato in dicembre dal Ministero della Transizione ecologica.

Diverse aree sono collocate in prossimità di poli produttivi importanti e particolarmente energivori, come quelli portuali e della logistica, del chimico-petrolchimico, i distretti del ceramico vetro, cemento, dell’agro-industria, della meccanica e connesse alla filiera della salute.

Rispetto a un totale di energia elettrica consumata in regione pari a 26.754,5 GWh/a, quella utilizzata nel settore produttivo è particolarmente elevata (12.633,2 GWh/a), con una incidenza del 47% sui consumi elettrici totali.

Imprese e consumi energetici in Emilia-Romagna
La presenza di industrie dei settori con emissioni di CO2 più difficili da ridurre rispetto ad altri comparti (per esempio ceramica, chimica, raffinazione, acciaieria/siderurgia) è significativa in Emilia-Romagna, con 52 impianti con potenze termiche installate superiori ai 20 MW (caldaie, bruciatori, turbine, forni ed essiccatori, motori e torce). Questi siti sono potenziali deputati a un utilizzo dell’idrogeno per l’alimentazione dei processi di produzione.
In questi settori, definiti hard-to-abate, sono occupati in Emilia-Romagna oltre 51.000 addetti. In quello della ceramica rappresentano oltre il 90% del totale degli occupati nel Nord Italia. A seguire, nel settore della chimica si concentra in regione circa il 17% degli addetti occupati nell’Italia settentrionale, mentre nei restanti settori si registra una incidenza nei cementifici del 13,2%, nella metallurgia del 10,7%, nel petrolifero del 7,3%.
In regione sono presenti oltre 400mila imprese, più di 1.500 aree produttive di dimensioni superiori ai 5 ettari per una superficie complessiva di oltre i 70mila ettari, dislocati in tutta l’Emilia-Romagna con una prevalenza lungo la via Emilia. Se si considerano poi le aree con una soglia minima maggiore di due ettari si registrano 4.000 aree per oltre 80mila ettari dedicati.


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