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Il trasporto transfrontaliero di inerti: da problema a risorsa

Il trasporto transfrontaliero di inerti: da problema a risorsa

Il progetto SWITCH: Sviluppo e sperimentazione di un modello operativo per la gestione sostenibile del trasporto multimodale degli inerti tra Italia e Svizzera.

Le politiche ambientali e la legislazione della Comunità Europea, fin dai primi anni Novanta, hanno individuato i rifiuti da costruzione e demolizione (C&D) come uno dei “flussi prioritari di rifiuti”, ribadendone in molte occasioni la portata determinante e la rilevanza nell’ambito delle strategie volte a migliorare l’efficienza nell’impiego delle risorse e a consentire la transizione all’Economia Circolare.

Regione Lombardia produce da sola il 36,1% del totale dei rifiuti speciali generati dal nord Italia e il 36,6% dei rifiuti speciali da costruzione e demolizione, seguita da Veneto, Piemonte ed Emilia – Romagna. Per quanto riguarda l’import, circa 550 mila tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi, prevalentemente da “terra e rocce”, arrivano in Lombardia dalla Svizzera. La Lombardia riceve circa la metà dei rifiuti speciali complessivi importati dalla Svizzera all’Italia.

La gran parte degli impianti e quindi delle quantità trattate si trovano in provincia di Milano, Brescia e Bergamo, a seguire Pavia, Varese e Mantova. Infatti, le province di Milano e Brescia ritirano rispettivamente circa il 23% dei rifiuti inerti provenienti dalle regioni italiane e nazioni confinanti, seguite dalla provincia di Bergamo e Pavia che ne ritirano rispettivamente il 12% e l’11% circa. La gran parte dei rifiuti inerti ritirati dagli impianti lombardi, circa il 90%, arrivano dalla Regione stessa, confermando l’autonomia di trattamento inerti.  

Dalla vicina Svizzera arrivano circa il 2,5% dei rifiuti inerti complessivamente trattati.

Il quadro tracciato mostra una capacità impiantistica per il recupero di inerti attivi di Regione Lombardia abbondantemente superiore alle altre regioni italiane, che consente la gestione della gran parte dei rifiuti speciali da C&D prodotti e importati in Italia. D’altro lato in Cantone Ticino gli impianti risultano insufficienti per trattare tutto il rifiuto generato che difatti in parte viene esportato in Regione Lombardia.

Regione Lombardia e Cantone Ticino stanno inoltre lavorando, attraverso la pianificazione e i suoi strumenti collaterali, per favorire il mercato degli aggregati riciclati, la nuova frontiera per un’edilizia e in generale un mercato delle costruzioni davvero sostenibile e circolare. In particolare, con il progetto SWITCH - Gestione Transfrontaliera Trasporto Rifiuti Inerti Intermodale -, finanziato con l’acronimo GeTRI dal programma INTERREG ITA-CH 2014-2020, è stata creata una positiva, seppur iniziale, sinergia con il Market Inerti, progetto di Arpa Lombardia, insieme ad Ance Lombardia, Anpar e Anepla che ha istituito un mercato online di aggregati riciclati provenienti da rifiuti C&D.

Il progetto SWITCH, capofila Provincia di Varese e Repubblica e Cantone Ticino, con il supporto tecnico dei partner italiani e svizzeri (ARS ambiente Srl, Università Cattaneo – LIUC, Provincia di Como, FSS Cargo SA), nei 36 mesi di sviluppo progettuale ha attuato un ricco piano di azioni per verificare la fattibilità tecnica ed economica di scelte modali maggiormente sostenibili per il trasporto degli inerti e dei rifiuti inerti, in un quadro di equilibrio tra gli interessi dei vari attori presenti sul mercato. In particolare, è stata studiata l’applicazione di sistemi intermodali che prevedano l’integrazione del trasporto su gomma con quello ferroviario per la filiera degli inerti, coinvolgendo tutti gli stakeholder del settore e approfondendone gli aspetti logistici ma anche normativi, amministrativi ed ambientali. Il risultato a cui tendere nell’immediato futuro è la sostenibilità ambientale e sociale del trasporto di inerti, inizialmente solo sulle aree di progetto, ma con l’ambizione di estenderla in futuro ad aree più ampie e ad altre tipologie di materiali, anche attraverso la costituzione di “consorzi” dedicati.

Per approfondire il progetto: https://www.switch-research.org/ 


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