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Riciclare la plastica dei Dispositivi di Protezione Individuale

Rifiuti di mascherine, camici e calzari per la produzione di asfalti rinforzati: il nuovo progetto dall’Università della Tuscia.

Riciclare la plastica dei Dispositivi di Protezione Individuale

Il progetto “SUPRA – Single Use PPE Reinforced Asphalt” proposto da alcuni ricercatori e professori del Dipartimento di Economia, Ingegneria, Società e Impresa coordinati da Marco Marconi docente di Disegno e metodi dell’ingegneria industriale, è stato valutato positivamente risultando l’unico finanziato nell’ambito del bando competitivo del Mite. Il progetto di durata semestrale, si è avviato alla fine del 2021 e prevede un budget di € 198.135, interamente finanziato dal Ministero della Transizione  Ecologica. Il Bando, che ha premiato il miglior progetto sulla attività di ricerca volta alla riduzione dei rifiuti prodotti da plastica monouso - Edizione 2021, è del Ministero della Transizione Ecologica, e riguarda un’idea progettuale inerente al riuso di rifiuti di plastica monouso derivanti dai dispositivi di protezione individuale sempre più diffusi a causa del protrarsi della pandemia COVID-19. L’obiettivo della ricerca è dimostrare la fattibilità tecnico-economico- ambientale del riuso di rifiuti da DPI (Dispositivi di Protezione Individuale). Nello specifico la ricerca coinvolge quelli in tessuto non-tessuto come mascherine chirurgiche, FFP2, camici e calzari (articoli realizzati a base di fibre plastiche) dei quali si prevede un riuso, in luogo dell’attuale smaltimento nell’indifferenziato, per realizzare asfalti più durevoli considerata l’integrazione nella matrice delle fibre plastiche. Il riuso consentirà la preparazione di conglomerati bituminosi (asfalti) rinforzati. Tali prodotti avranno performance migliori in termini di resistenza alla rottura  e  quindi durabilità in confronto ai tradizionali asfalti non rinforzati o rinforzati con altre tipologie di materiali quali fibra di vetro o cellulosa. Il progetto prevede le seguenti fasi:

  • una  prima  fase  di  caratterizzazione  dei  rifiuti  da  DPI  per  comprenderne  le caratteristiche;
  • una seconda fase di sperimentazione in scala di laboratorio della loro applicazione in conglomerati bituminosi;
  • una    terza    fase    di    definizione    del    processo    produttivo    pre-industriale    e sperimentazione in casi studio riguardanti pavimentazioni stradali di varia tipologia;
  • una fase finale di verifica delle performance e dei benefici dello scenario circolare proposto.

In una prospettiva di medio/lungo termine si avranno rilevanti vantaggi dal punto di vista ambientale: da un lato con la riduzione della quantità di rifiuti plastici derivanti da DPI che attualmente hanno un fine vita non circolare e, dall’altro, grazie all’aumento della vita utile delle pavimentazioni stradali con conseguente riduzione del consumo di risorse per la loro manutenzione o rifacimento.


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