Riciclabilità di carta e cartone: verso uno standard analitico europeo
Economia circolare, sostenibilità, “guerra alla plastica”: il mondo del packaging sta vivendo una vera rivoluzione. Incalzati tanto dalle più recenti normative quanto dal desiderio di clienti e consumatori di ridurre la propria impronta ecologica, gli operatori della filiera degli imballaggi sono alla ricerca di soluzioni efficaci per garantire ai propri articoli il rispetto dei requisiti di compatibilità ambientale, in primis riciclabilità e compostabilità.
L’industria cartaria, pioniere dell’economia circolare
Secondo un’indagine condotta da Nielsen e Novamont, l’87% dei consumatori ritiene la plastica “altamente inquinante” e per il 99% è un dovere, per i retailer, proporre packaging a ridotto impatto ambientale. In questo scenario, oltre alle cosiddette bioplastiche, carta e cartone stanno dimostrando di avere tutte le “carte in regola” per sostituire buona parte delle applicazioni nel packaging dei materiali plastici tradizionali, con il vantaggio di poter vantare una storia di sostenibilità secolare.
Il comparto cartario è, infatti, tra i pionieri dell’economia circolare, poiché tra i primi ad aver sviluppato un “ciclo del riciclo” efficiente e redditizio. Eppure, a oggi ancora non disponiamo di un metodo di armonizzato a livello internazionale per valutare e certificare la riciclabilità dei materiali a prevalenza cellulosica.
Verso uno standard europeo di riciclabilità
Dopo un lungo periodo di proposte e confronti, grazie al lavoro di un team di tecnici provenienti da vari paesi europei tra cui anche gli esperti di Ecol Studio, la Confederazione Europea dell’Industria Cartaria (CEPI) ha aperto una discussione sulla prima bozza di schema armonizzato di procedura analitica per ottenere dati numerici idonei a valutare la riciclabilità di carta e cartone, il cui esito dovrebbe giungere a breve.
Si tratta di un importante risultato per l’economia circolare europea e nazionale, che è stato possibile raggiungere a partire dall’esperienza e dalle competenze, tutta italiane, maturata in seno ad Aticelca, Assocarta, Assografici e Comieco. La base di partenza per il metodo europeo è stata, infatti, il sistema Aticelca® 501: il metodo di valutazione della riciclabilità della carta, definito dalla norma UNI 11743:2019, che permette di attribuire ai prodotti cartari una valutazione di riciclabilità di tipo qualitativo, in associazione al marchio “Riciclabile con la carta – Aticelca® 501”.
In laboratorio come in cartiera
Seguendo il metodo UNI sviluppato da Aticelca, anche lo schema di metodo analitico europeo in valutazione da CEPI ripercorre le fasi principali del processo industriale del riciclo in cartiera – spappolamento a bassa densità, epurazione, formazione del foglio – con il fine ultimo di permettere le progettazione di articoli, e in particolare packaging, a base cellulosica riciclabili con sempre più efficacia.
Gli imballaggi in carta e cartone si rivelano, così, sempre più strategici per la realizzazione di un’alternativa sostenibile alla plastica monouso.
Per saperne di più sui metodi analitici idonei a valutare la riciclabilità dei materiali a prevalenza cellulosica, è possibile contattare gli esperti Ecol Studio scrivendo a productsafety@ecolstudio.com.