Da scarti a risorse. Recupero di energia da fonti di acque reflue non convenzionali
Quando si parla di 'recupero energetico', molte persone pensano di bruciare rifiuti per creare energia termica. È corretto, ma molti non si rendono conto che significa anche attingere all'energia immagazzinata dalla materia organica nelle acque reflue.
Il trattamento di base delle acque reflue utilizzato nel recupero energetico è la digestione anaerobica. Come suggerisce il nome, la digestione anaerobica utilizza i batteri per abbattere la materia organica al di fuori della presenza di ossigeno. Il processo crea biogas (principalmente metano), che può essere utilizzato per creare vapore o acqua calda per processi industriali, nonché per generare elettricità. Il processo di trattamento delle acque reflue prevede anche altri processi, tra cui flocculazione, flottazione con aria disciolta e nitrificazione-denitrificazione a doppio stadio.
Gli ingegneri di Fluence Italy hanno sviluppato alcune delle tecnologie Waste-to-Energy più efficienti e convenienti sul mercato. Il digestore anaerobico a fango granulare EFC (External Forced Circulation) è un processo anaerobico in cui il ricircolo della biomassa avviene con concentrazione attraverso le membrane di ultrafiltrazione. Il digestore EFC è adatto per l'uso in birrifici e impianti di trasformazione della frutta, e nell'industria della carta. Il digestore anaerobico CSTR (Continuous Flow Stirred Tank Reactor) invece prevede una miscelazione completa senza ricircolo dell'effluente. È ideale per le industrie di lavorazione del pesce e della carne, le acque reflue del bestiame e i fanghi in eccesso derivanti dal trattamento biologico.
Il recupero di energia dalle acque reflue è un modo vitale ma spesso trascurato per conservare le risorse idriche, produrre energia rinnovabile e ridurre in modo significativo il rilascio di gas a effetto serra nell'atmosfera. Oltre che far risparmiare molti soldi.