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Banca Europea degli investimenti investirà il 50% dei prossimi interventi a progetti green

Come sarà l’economia circolare nel dopo Covid? Ci sarà molto digitale, ci sarà più finanza come fattore abilitante, occorrerà formazione per avere talenti distintivi. 

Banca Europea degli investimenti investirà il 50% dei prossimi interventi a progetti green

Parola di Massimiano Tellini, Global Head di Intesa Sanpaolo, a Ecomondo Digital Edition 2020 dove Italian Exhibition Group, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, ha presentato lo stato dell’arte della transizione verso l’economia circolare attraverso le sfaccettature dell’Ellen MacArtur Foundation, della International Chamber of Commerce di Ginevra, del Copenhagen Institute of Interaction Design e dell’inviato speciale della Farnesina al COP26. Dunque, business model da ripensare, ma anche gli strumenti finanziari da legare ai nuovi modelli sostenibili d’impresa. Questi due fattori si possono analizzare dal punto di vista delle istituzioni diplomacy che avrà il suo evento clou tra il 1° e il 12 novembre del prossimo anno con il COP26 a Glasgow (La 26ª Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite). La misura del cambiamento in atto la dà Bruxelles. "Nel 2019 la BEI ha stanziato 50,3 miliardi di euro tramite green bond per sostenere 400 mila aziende “mid cap”. Oggi non finanzia più progetti basati su combustibili fossili; seguendo gli accordi di Parigi, dirige i suoi interventi almeno sul 50 per cento di progetti green con un triliardo di euro a favore di clima e ambiente da mettere a disposizione da qui al 2030", ha detto Pascale Hecker, Capo divisione alla BEI.

Per farne una transizione equa, nel dopo Covid occorre un nuovo modello di pensiero. "L’economia green richiede velocità e scalabilità, ma bisogna aumentare il dialogo tra politica e aziende: se vogliamo vincere questa sfida dobbiamo vincerla insieme", ha esortato Hugh McCann di Ellen MacArthur Foundation. E di cooperazione, anzi, addirittura di “Purposeholder” in luogo di stakeholder si inizia a parlare quando si pensa al modo in cui la progettazione di manufatti si ispira ai processi circolari, secondo Simona Maschi, CEO del CIID. Questi elementi, modelli d’impresa, nuova concezione sostenibile dei manufatti, finanziamenti, devono poi inserirsi in una cornice istituzionale. A partire dalle organizzazioni che regolano il commercio internazionale, ha avvertito Crispin Conroy, Representative Director della ICC Ginevra. O addirittura coinvolgendo le giovani generazioni in vista del COP26, di cui l’Italia è partner organizzativo e che ospiterà a Milano un evento di preparazione, come ha ricordato Tosca Barucco, plenipotenziario del Ministro degli Esteri.

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