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La gestione circolare dei rifiuti nel sud Italia

Esaminate 7 Regioni e 31 città per produzione di rifiuti urbani, raccolta differenziata e riciclo. Abruzzo e Sardegna superano la media nazionale per raccolta differenziata.

La gestione circolare dei rifiuti nel sud Italia

Secondo appuntamento, dopo quello che ha riguardato le Regioni del Nord, di Green City Network sulla gestione dei rifiuti in Italia. 

Questa volta il focus è dedicato al Sud Italia. Una fotografia con luci ed ombre quella scattata alle Regioni e alle città del sud Italia sulla gestione circolare dei rifiuti urbani.

La produzione di rifiuti è restata stabile con Calabria, Molise e Basilicata che registrano una diminuzione; la raccolta differenziata è cresciuta del 18% tra il 2013 e il 2018, 5 Regioni però registrano dati inferiori alle media nazionale, ma c’è una città, Oristano che arriva addirittura al 75%; ancora basso il tasso di riciclo. Le città svolgono un ruolo sempre maggiore nell’economia circolare e nella gestione dei rifiuti per raggiungere gli obiettivi fissati dall’ Unione Europea e si trovano di fronte nuove sfide. La gestione dei rifiuti urbani nelle città italiane ha operato, infatti, grandi cambiamenti nei decenni trascorsi con lo sviluppo delle raccolte differenziate, il sistema dei Consorzi, l’affermazione di attività industriali di riciclo.

Per approfondire la gestione circolare dei rifiuti in 6 Regioni del sud Italia (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria) e in Sardegna e in 31 città si è svolto il terzo dei workshop on line che stanno attraversando l’ Italia da nord a sud “Gestione circolare dei rifiuti nelle città e le nuove direttive europee” organizzato dal Green City Network, iniziativa della Fondazione per lo Sviluppo sostenibile, in collaborazione con Conai, in cui è stato presentato il Rapporto sui rifiuti urbani e l’economia circolare nel Sud Italia.

Il Rapporto sul sud Italia e sulla Sadegna

Per la redazione del Rapporto, il Green City Network ha svolto un’indagine qualitativa a campione fra le città Capoluogo di provincia e tra quelle medie e piccole (tra i 50.000 e i 15.000 abitanti). Dal Rapporto emerge che la produzione dei Rifiuti Urbani (RU) nel corso degli ultimi anni (2013-2018) è cresciuta: a livello nazionale, nelle Regioni studiate invece è restata pressoché stabile. La Puglia ha il maggior incremento (+6 kg/ab/anno), seguita da Abruzzo e Sardegna (+3 kg/ab/anno) e Campania (+1 kg/ab/anno). Calabria, Molise e Basilicata registrano invece una riduzione dei rifiuti rispettivamente di -10, -15 e -21 kg/ab/anno.

Per la raccolta differenziata 5 Regioni hanno una RD inferiore alla media nazionale (58%), solo Abruzzo e Sardegna superano la media nazionale col 60% e 67%. Tra le città, 14 Città hanno RD superiore alla media nazionale, con Oristano che arriva al 75%, seguita da Cagliari (74%), Avellino (72%), mentre 13 città hanno la RD minore del 50%, con Crotone ferma all’8% e Taranto al 18% .Per quanto riguarda la raccolta differenziata delle plastica  9 Capoluoghi (su 31) hanno una performance superiore alla media nazionale con il testa Lecce con il 57,2%, Isernia con il 52,6% e Oristano con il 41,1%. Rispetto alla RD pro capite del 2013, l’incremento maggiore si registra a Catanzaro, che incrementa la sua raccolta da 0,2 a 10 kg/ab*anno. Il tasso di riciclo dei rifiuti urbani nel Sud è pari al 39% contro il 45% di media nazionale, nessuna Regione ha raggiunto l’obiettivo di riciclo previsto per il 2025 (55%), la Sardegna arriva al 54% ed è l’unica Regione che supera il 50%. Abruzzo e Campania hanno un riciclo tra il 40 e il 50%. Lo sforzo maggiore di incremento del riciclo dovrà essere compiuto dal Molise perché parte dai tassi di RD più bassi (25%). Lo smaltimento in discarica al Sud è pari al 26%, con punte del 52% in Calabria.

Le novità del 2020 per la transizione verso un’economia circolare delle città  L’economia circolare e il nuovo pacchetto di Direttive europee forniscono importanti e innovativi riferimenti per la gestione dei rifiuti nelle città: per sviluppare iniziative di prevenzione per ridurre la produzione di rifiuti, per rafforzare il riutilizzo, per migliorare quantità e qualità delle raccolte differenziate, le attività di riciclo e l’utilizzo dei materiali e dei prodotti ricavati dal riciclo. Queste attività richiedono anche l’adeguamento delle infrastrutture, delle tecniche e delle buone pratiche, necessarie a supportarle.

Tra le novità del 2020, il Piano d’azione europeo sull’economia circolare che approfondisce il tema della necessità di creare città più circolari; il recepimento delle quattro Direttive del “pacchetto economia circolare e rifiuti” che modificano le precedenti Direttive su rifiuti, imballaggi, discariche, rifiuti elettrici ed elettronici, veicoli fuori uso e pile; l’attuazione del nuovo Accordo di Programma Quadro nazionale ANCI-CONAI per la gestione dei rifiuti di imballaggio.

Il prossimo appuntamento sarà dedicato al Centro Italia: Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Marche, Umbria.


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