La pala gommata CASE 721G al lavoro nell’antica cartiera dei Montefeltro
Un cantiere insolito per la pala 721G di CASE. Un cantiere urbano, nel cuore di Fermignano, cittadina ai piedi di Urbino, dove un edificio storico è crollato in seguito a un evento atmosferico eccezionale: il 'nevone' del 2012.
Ben 327cm di neve in poco più di una settimana, 142cm dei quali caduti in appena due giorni. Il tetto della struttura non ha retto ed è collassato. La parte crollata è – fortunatamente - la sezione più nuova di uno degli edifici simbolo dell’architettura industriale delle Marche, l’antica cartiera dei Duchi di Urbino.
Racconta l'amministratore di Megawatt Srl, l’azienda proprietaria dello stabile che nel 2019 ha iniziato i lavori di recupero: “La parte dell’edificio crollata sotto il ‘nevone’, anche se più moderna (risale infatti al 1937) era quella strutturalmente più debole. Un recupero non era possibile ed abbiamo deciso di abbattere le porzioni ancora pericolanti rinviando, per il momento, la ricostruzione di questa porzione di immobile. Gli edifici più antichi, invece, hanno risentito della nevicata in modo decisamente ridotto e, con il rifacimento delle coperture lignee - terminato nel 2019 - li abbiamo portati quasi a nuovo.”
La storia dell’edificio è affascinante. Antica cartiera dei Montefeltro, se ne ha notizia fin dal 1411, quando i duchi la danno in gestione a cartai di Fabriano; passa poi nel 1632 allo Stato Pontificio, di cui il ducato di Urbino entra a far parte. Continua a lavorare fino al 1870. Nel 1915 la fabbrica viene trasformata prima in setificio e poi in lanificio grazie alla collocazione fortunata sul fiume Metauro e a due turbine che producono energia idraulica in grado di far lavorare le macchine. Nel secondo dopoguerra, la fabbrica viene ammodernata e ampliata per far spazio ad altre macchine. Chiude nel 1992 ma, sotto una diversa proprietà, viene mantenuta la produzione e vendita dell’energia idroelettrica.
Nell’area interessata al crollo i lavori sono consistiti soprattutto nella rimozione delle macerie e nel riposizionamento dei bancali con i materiali di recupero. La pala CASE, grazie alla benna da 2,7m3, è riuscita in poco tempo a liberare il piazzale caricando il dumper a monte del cantiere, cui si accede tramite una strada troppo stretta per l’ingresso del mezzo d’opera. Le pale CASE, grazie al loro angolo di sterzo di ben 45° e alla telecamera posteriore, sono molto maneggevoli e questo è fondamentale per far manovra all’interno di spazi stretti come quelli dei cantieri urbani. In questi casi, la visuale è agevolata anche dalla posizione rialzata del sedile e dall’ampia superficie vetrata della cabina, oltre che dai monitor che - oltre a dare tutte indicazioni sui parametri di funzionalità della macchina - mostrano quanto inquadrato dalla retrocamera.
La pala, noleggiata presso MAIE, ha consentito di terminare i lavori in tempi molto rapidi (2 giornate lavorative) grazie al carico utile di 5.495 kg (e peso operativo di 14.770 kg) e ai rapidi cicli di sollevamento e abbassamento (11,6 secondi). L’operatore, che non aveva mai lavorato con una pala CASE, ne è rimasto molto soddisfatto. Racconta: “Sopra il fiume le temperature diventano molto rigide, ma la cabina riscaldata con ogni comfort non mi ha fatto sentire il peso della giornata di lavoro. L’idraulica sensibile è stato l’altro fattore che mi ha davvero impressionato, ed essendo prossimo alla pensione, posso dire di averne guidate di pale!”
Racconta Andrea del Bello, responsabile della concessionaria MAIE: “La pala è una delle macchine più noleggiate da noi e uno dei gioielli della gamma CASE. Una macchina dai contenuti tecnologici avanzati e con una cabina dal comfort assoluto, con mille dettagli che la rendono funzionale e accogliente: dal sedile ergonomico regolabile in altezza e a livello lombare al sistema di aerazione, filtrazione e pressurizzazione dell’aria. Tutti accorgimenti essenziali quando serve essere versatili per adattarsi alle condizioni di lavoro più disparate».