5 maggio 1998, l’alluvione di Sarno
Una massa di fango e detriti si staccò dalla montagna e dalla collina sovrastanti i paesi di Quindici (in Irpinia), Sarno, Siano e Braciliano (Salerno).
Erano le 15 quando a Sarno la prima frana sfiorò alcune abitazioni. Poi, in rapida successione, l'impressionante sequenza di colate fangose, le prime vittime, le case travolte. Tra le 20 e le 24, quattro ore di terrore, boati, frane, morti. Centosessanta le vittime, di cui centotrentasette solo a Sarno, rimaste intrappolate dal fiume di fango che, a una velocità di circa 50 chilometri orari, distrusse ospedali, scuole e palazzi.
Colate di fango e detriti travolsero alcuni paesi campani causando vittime e danni. Il devastante evento determinò un cambiamento di metodo nella gestione del rischio idrogeologico accelerando il potenziamento delle reti di monitoraggio e sorveglianza. Si avviò la costituzione della Rete dei Centri Funzionali che sono la base dell’attuale sistema nazionale di allertamento meteo-idro.
Foto dal Profilo Facebook della Protezione Civile.