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In Italia avviato a riciclo il 71,2% degli imballaggi

Si tratta di oltre 9 milioni e mezzo di tonnellate: superato il 65% richiesto dall'Unione Europea al 2025. Il recupero complessivo è superiore all'82% dell’immesso al consumo.  

In Italia avviato a riciclo il 71,2% degli imballaggi

"Secondo le prime stime CONAI, nel 2019 l’Italia ha avviato a riciclo il 71,2% dei rifiuti di imballaggio, una quantità superiore a 9 milioni e mezzo di tonnellate. Se pensiamo che la richiesta dell’Europa è quella di raggiungere il 65% entro il 2025, possiamo dirci molto soddisfatti e guardare con ottimismo al futuro dell’economia circolare nel nostro Paese". Ad affermarlo è Giorgio Quagliuolo, presidente del Consorzio Nazionale Imballaggi, che persegue in Italia gli obiettivi di recupero e riciclo dei materiali di imballaggio.

"La stima 2019 indica anche una crescita rispetto allo scorso anno, quando la percentuale di riciclo si è assestata al 69,7%" aggiunge il presidente Quagliuolo. "Un segno che i risultati continuano a migliorare, anche alla luce del fatto che lo scorso anno l’immesso al consumo è cresciuto: dai 13 milioni e 267mila tonnellate del 2018 siamo passati a sfiorare i 13 milioni e mezzo. Una percentuale di riciclo più alta, insomma, nonostante sia cresciuto il quantitativo di imballaggi sul mercato".

Nel dettaglio, sui primi dati 2019  (il consolidato arriverà a giugno), CONAI stima che in Italia siano state complessivamente avviate a riciclo 390.000 tonnellate di acciaio, 52.000 tonnellate di alluminio, 4 milioni e 14mila tonnellate di carta, 1 milione e 995mila tonnellate di legno, 1 milione e 79mila tonnellate di plastica e 2 milioni e 10mila tonnellate di vetro.

I numeri crescono se si considerano tutti gli imballaggi che, nel 2019, hanno evitato la discarica, sommando ai numeri del riciclo quelli del recupero energetico: un totale di 11 milioni e 49mila tonnellate, ossia l’82,4% dell’immesso al consumo. Una crescita di quasi due punti percentuali rispetto al 2018.

Fiducia e soddisfazione, quindi, nonostante il 2019 sia stato caratterizzato da un crollo del valore delle materie prime seconde, macero in primis.

Se si analizza solo la quota parte di imballaggi gestita direttamente da CONAI e dai suoi Consorzi di filiera (RICREA, CIAL, COMIECO, RILEGNO, COREPLA e COREVE), infatti, si nota come siano state quasi 600mila le tonnellate di materiale in più proveniente dalla raccolta differenziata, non assorbite dal mercato, e rientrate in convenzione con il sistema consortile. Imballaggi per i quali CONAI, nel suo ruolo di sussidiarietà al mercato, ha direttamente garantito lo sbocco a riciclo.

"Non dimentichiamo che, per quanto l’Italia sia oggi un modello di economia circolare in Europa, ci sono ancora traguardi da raggiungere" conclude Giorgio Quagliuolo. "Oltre al crollo del prezzo delle materie prime seconde, va risolto anche il problema della loro collocazione sul mercato: occorre incentivare l’uso di materia riciclata. Senza contare che la carenza di impianti, soprattutto in alcune regioni del Sud, rischia di essere un freno sia per la nostra attività sia per gli sforzi di imprese e cittadini".


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