La Corte di Appello di Bologna sospende l’esecuzione della sentenza nel contezioso tra Montagna 2000 ed il Comune di Berceto
La Corte di Appello di Bologna ha accolto l’istanza di Montagna 2000 Spa di sospensione dell’efficacia esecutiva della sentenza n. 88/2019 del Tribunale di Parma, che aveva condannato la società a pagare una ingente somma al Comune di Berceto per rate di mutuo del servizio idrico, e ha fissato una nuova udienza il 29 marzo 2022.
La Corte di Appello di Bologna, si legge nell’atto, “ritiene che l’importo in questione debba essere considerato elevato (562.125,78 euro). Inoltre, il Comune di Berceto, stando a quanto sostenuto da Montagna 2000 Spa e documentato con atti, risulta essere debitore, nei confronti dell’appellante, di importi di valore considerevole per finanziamenti pubblici trattenuti, energia elettrica ed altre spese sostenute dalla società quando erano di competenza del Comune di Berceto”.
Una pronuncia quella della Corte d’Appello che riporta nei binari della legittimità una discussione che troppe volte, e non certo per colpa della società, è finita su quelli della propaganda omettendo in tutto o in parte le verità fattuali che si riscontrano invece nella disamina dei Giudici d’Appello.
La società Montagna 2000 Spa ripone fiducia nella Giustizia italiana che saprà esaminare nel dettaglio la questione che prevede, nell’ordinamento italiano e secondo i disposti normativi e regolatori, anche l’esame del rimborso (dovuto per legge) della c.d. clausola del gestore subentrante (se ci fosse stato un legittimo gestore subentrante).
La società continuerà nel frattempo a lavorare con la serietà che la contraddistingue e ad investire sul territorio risorse importanti per l’ammodernamento degli impianti e delle reti; a promuovere un percorso di contenimento delle tariffe nel rispetto della legittimità cui è sottoposta; ad impegnarsi a portare avanti politiche di sostenibilità ambientale per tutelare il territorio con l’avvio di impianti ad energia rinnovabile; a schierarsi a fianco dei propri dipendenti per la dignità del lavoro; a sostenere iniziative civiche per la sicurezza delle persone e la formazione delle nuove generazioni che vivono sul territorio che gestisce.
“Una vicenda - commenta Emilio Guidetti, amministratore unico della società - che è stata, per finalità propagandistiche, distolta dall’esame di merito; sottratta forzatamente alla regolazione pubblica, scemata di parti importanti della trattazione, divulgata per interesse e non per verità, omessa di importanti pietre miliari fattuali che ne certificano l’iter”.