Rifiuti a Roma, l’ex presidente di Ama avverte: 'Serve piano pluriennale o siamo morti'
'Per fare un impianto di compostaggio ci vogliono tra i tre e i cinque anni se va bene, e se nel frattempo non viene pianificato un piano di emergenza con azioni straordinarie dove tutti devono fare il loro, allora siamo morti' Lo ha detto l’ex presidente di Ama, Luisa Melara, alla trasmissione Agora’.
“Il cda di Ama - ha spiegato l'ex Presidente di AMA Roma Spa - ha presentato un progetto chiaro su come traguardare l’emergenza, e in coerenza con l’impegno assunto con la sindaca ha posto in essere tutte le azioni necessarie con il Comune, la Regione e il ministero dell’Ambiente, che si è messo a disposizione con la cabina di regia e anche con l’affermazione per noi rilevante della necessità di mettere a disposizione di Ama una discarica nelle more di tutte le pianificazioni di breve, medio e lungo periodo per realizzare gli impianti propri che Ama non ha”.
La requisizione di alcuni impianti privati per consentire ad Ama di gestire con fluidità il ciclo dei rifiuti, era una delle proposte contenute nel piano operativo di breve periodo del cda di Ama alla sindaca Raggi. Lo ha rivelato l’ex presidente della municipalizzata, Luisa Melara, alla trasmissione Agorà il giorno dopo le sue dimissioni.
Quella dei rifiuti a Roma “è una situazione che può essere affrontata. il problema è come, con quali strumenti, quali collaborazioni e quali interventi istituzionali rispetto a una situazione di deficienza strutturale nella quale abbiamo trovato Ama, che necessita di provvedimenti straordinari fino al punto di una proposta fatta al Campidoglio, nell’ambito del piano operativo di breve periodo, della requisizione in via definitiva di alcuni impianti privati sennò Ama non ce la fa. C’è un eccessiva dipendenza dagli impianti privati, Ama lavora solo il 24% di indifferenziato”.