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Cordenons, inaugurato il nuovo impianto per il trattamento dei rifiuti

Oltre 16 milioni di euro di investimento per il nuovo impianto di discarica in provincia di Pordenone.

Cordenons, inaugurato il nuovo impianto per il trattamento dei rifiuti

Inaugurato il nuovo impianto per il trattamento dei rifiuti non pericolosi, concepito e realizzato partendo dalle più avanzate esperienze in questo settore a livello nazionale, in linea con la volontà di incrementare la disponibilità impiantistica prevista nel Piano della Regione Friuli Venezia Giulia di Gestione dei Rifiuti Speciali.
L’impianto - destinato prioritariamente a ricevere rifiuti provenienti dal ciclo di trattamento degli urbani e assimilati provenienti da impianti ubicati sul territorio regionale - è suddiviso in otto celle, quattro delle quali prossime al collaudo, e in totale sarà capace di trattare un quantitativo complessivo di circa 700.000 tonnellate di rifiuti indicativamente in 7 anni (2019-2026).

Al taglio del nastro hanno partecipato il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, le principali istituzioni locali e i vertici della multiutility, Tomaso Tommasi di Vignano, Presidente Esecutivo del Gruppo Hera e Andrea Ramonda, Amministratore Delegato di Herambiente. Un tassello che va a rafforzare ulteriormente la presenza del Gruppo Hera in regione, aggiungendo un altro importante impianto a quelli già esistenti, come il termovalorizzatore di Trieste e l’impianto di stoccaggio e gestione rifiuti speciali di San Vito al Tagliamento, tutti gestiti da Herambiente.

L’impianto di Cordenons mette a valore un investimento complessivo di oltre 16 milioni di euro e costituirà un importante elemento di sicurezza per la gestione ambientale del territorio, con l’obiettivo di rispondere alla crescente domanda di corretto trattamento di rifiuti del sistema economico locale.
L’impianto è stato realizzato e sarà gestito da Herambiente, società del Gruppo Hera, primo operatore nazionale nel settore ambiente con quasi 7 milioni di tonnellate di rifiuti gestiti ogni anno e 90 impianti in tutta Italia. 

L’impegno per la sicurezza ambientale
Sotto il profilo della sicurezza ambientale, l’aspetto di maggiore interesse della discarica è certamente il sistema di impermeabilizzazione predisposto per il fondo delle celle e progettato nel rispetto di tutte le normative vigenti.
Il sistema prevede anzitutto uno strato di argilla compattata estremamente impermeabile, rigorosamente controllato e collaudato grazie a numerose prove sul campo. Inoltre, al fine di completare l’impermeabilizzazione del fondo, sono stati posati teli in polietilene ad alta densità, saldati tra loro mediante un processo termico controllato e certificato, per garantire la totale assenza di punti di debolezza. Il percolato, costituito dalle acque meteoriche entrate in contatto con i rifiuti, verrà raccolto sul fondo tramite uno strato drenante in inerti e tubazioni fessurate, per poi essere successivamente estratto e fatto confluire verso i serbatoi di stoccaggio, da cui sarà trasportato verso gli appositi impianti di trattamento.
I rifiuti conferiti nel nuovo impianto consentiranno la produzione di biogas, un combustibile rinnovabile al 100% che verrà captato, raccolto e trattato con l’utilizzo delle migliori tecnologie e successivamente in base a valutazioni tecniche sulla quantità e qualità verrà valutata la possibilità di recupero energetico.

Un impianto certificato a tutela di qualità, ambiente e sicurezza
La gestione dei rifiuti e le attività di recupero di materia ed energia verranno svolte senza pregiudicare la qualità dell'ambiente circostante. Il Gruppo Hera, lavorando sempre a stretto contatto con le Amministrazioni locali, svolge infatti le proprie attività nel massimo rispetto del territorio e perseguendo le soluzioni a minor impatto complessivo per l'ambiente.
Tale impegno si esplica anche attraverso l’adozione di tutti gli strumenti necessari per contribuire alla protezione e tutela dell’ambiente, delle risorse, della salute e sicurezza dei lavoratori. Le certificazioni in possesso di Herambiente dimostrano in tal senso l’attenzione da sempre profusa verso queste tematiche di qualità, ambiente e sicurezza. La società ha infatti implementato un sistema di gestione integrato e certificato secondo le norme UNI EN ISO 14001, 9001, OHSAS 18001 e ha ottenuto la registrazione EMAS per 18 siti impiantistici, corrispondenti a oltre 30 impianti di trattamento rifiuti. Le suddette certificazioni saranno estese nei prossimi mesi anche al nuovo impianto di Cordenons.

La collaborazione con l’Associazione Naturalistica Cordenonese per armonizzare impianto e territorio
Il sito impiantistico è prossimo a un'area naturalistica di primaria importanza sia per la città che per la Regione: la “Zona di protezione speciale – Magredi di Pordenone” di cui fa parte il “Zona di conservazione speciale – Risorgive di Vinchiaruzzo”. In questo contesto di pregio ambientale Herambiente collabora attivamente con gli attori del territorio, in particolare con l’Associazione Naturalistica Cordenonese, al fine di preservare e valorizzare l’habitat naturale del luogo. Ad oggi l’area delle Risorgive è già in parte visitabile seguendo un percorso di circa 1 km e infatti sono molte le scolaresche, ma anche i cittadini che decidono di passeggiare immersi nella natura, per studiare e ammirare la fauna e la flora locali. Per valorizzare ulteriormente le caratteristiche naturali del luogo, è stato studiato un progetto di miglioramento ambientale della durata di 9 anni (dal 2020 al 2028) che coinvolgerà ulteriori 15 ettari circa di terreno, ad oggi fortemente antropizzati, con l’obiettivo di ripristinare lo stato originario dell’area attraverso specifiche lavorazioni e la reintroduzione della flora autoctona. Herambiente sosterrà economicamente l’intero progetto mentre la gestione operativa sarà a cura dell’Associazione Naturalistica Cordenonese. Il tutto ha l’obiettivo di tutelare e valorizzare l’ambiente naturale, promuovendone la conoscenza da parte dei cittadini.

Nella foto in apertura del taglio del nastro da sx: Delle Vedove, Fedriga e Tommasi.


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