Al Ministero dell'Ambiente nasce la Direzione per l'Economia Circolare
E’ una delle novità più rilevanti del nuovo regolamento di organizzazione contenuto in un decreto della presidenza del Consiglio approvato dall’ultimo Cdm.
La nuova Direzione si occuperà della promozione delle politiche per la transizione ecologica e l’economia circolare, della gestione integrata del ciclo dei rifiuti, dei programmi plastic free e rifiuti zero, dell’implementazione dei criteri ambientali minimi (Cam), di rifiuti radioattivi e Ogm.
Vede così piena attuazione il decreto legge del 12 luglio 2018 (convertito con modificazioni dalla legge del 9 agosto 2018), che conteneva disposizioni urgenti per il riordino delle attribuzioni di alcuni ministeri e assegnava al dicastero di via Cristoforo Colombo diverse funzioni, tra cui la competenza sull’economia circolare e il compito di “unico centro di coordinamento e di responsabilità politica per la bonifica dei siti inquinati”. Proprio per questo, è stata istituita con il nuovo regolamento anche la Direzione generale per il risanamento ambientale, che si occuperà della bonifica dei siti inquinati d’interesse nazionale (Sin) e del danno ambientale.
La Direzione clima ed energia assume pure le competenze sull'aria, la Direzione per la crescita sostenibile e la qualità dello sviluppo le competenze sulle valutazioni d’impatto ambientale e autorizzazioni integrate ambientali (Via, Vas, Aia).
Un’altra novità di rilievo è l’istituzione della figura del social media manager del ministro, che afferisce all'ufficio stampa e agli uffici di diretta collaborazione dal punto di vista contrattuale.
Tra le molteplici funzioni affidate al Segretariato generale, anche i procedimenti di riconoscimento delle associazioni ambientaliste, delle quali verrà verificato periodicamente il mantenimento dei requisiti previsti.
“Non è una questione di cambio nome - spiega il Ministro dell’Ambiente Costa - ma abbiamo voluto rendere proattiva la mission delle direzioni. Questo sarà valido da ora e per sempre, un imprimatur che lasceremo per il futuro del ministero e dell’ambiente”.