Una giornata di studio sulle dighe al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Analisi, approfondimento e bilancio sulle azioni pubbliche a tutela e sostegno dei grandi invasi.
“Le grandi dighe italiane: una risorsa per il territorio” è il titolo della giornata di studio organizzata dal Mit, in collaborazione con l’Associazione Idrotecnica Italiana (AII), che si terrà a Roma il 6 maggio presso la Sala Convegni ANCE - Via Giuseppe Antonio Guattani 16.
La giornata di studio costituisce un momento di analisi, approfondimento e, soprattutto, bilancio su quanto già attuato e quanto ancora da avviare per quanto attiene la programmazione delle risorse finanziarie da destinare al recupero della capacità degli invasi e all’eliminazione delle perdite nelle reti idriche.
Infatti, gli eventi alluvionali e i fenomeni di siccità che si sono susseguiti in questi ultimi anni hanno confermato che le grandi dighe italiane svolgono un ruolo chiave per assicurare, da un lato, la mitigazione del rischio idraulico e, dall’altro lato, la sostenibilità della risorsa idrica.
Durante la giornata di studio verrà analizzata la necessità di garantire adeguate condizioni di sicurezza per un patrimonio infrastrutturale che ha oltre 60 anni di vita media, con punte che superano i 100 anni, e quella di rispondere ai cambiamenti climatici sempre più in evoluzione, non prevedibili all’epoca di costruzione delle dighe. Si parlerà anche del bisogno di svolgere compiti di difesa del territorio di valle, senza penalizzare i legittimi usi a cui tali manufatti sono prioritariamente destinati, recuperando la piena capacità di invaso che a distanza di decenni, in molti casi, non è stata ancora raggiunta.
Dighe, adottato Dpcm per i primi 260 mln del Piano nazionale invasi
È stato firmato ad aprile 2019 il Dpcm, Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, proposto dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, di adozione del primo stralcio del Piano nazionale del settore idrico – sezione invasi.
Condiviso dai Ministri dell’Economia, dell’Ambiente, delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo e dei Beni e delle Attività culturali, da Arera e dalla Conferenza Unificata, che ha rilasciato la propria intesa sul provvedimento, il Dpcm rappresenta il primo stralcio di 260 milioni di euro del più ampio Piano nazionale, finanziato dalla legge di Bilancio 2019 con 1 miliardo di euro complessivo.
Con le risorse stanziate dal Fondo investimenti, per 200 milioni di euro, e dalla legge di Bilancio 2019 per altri 60 milioni il primo anno, questo stralcio è in grado di finanziare 57 interventi di sola progettazione (per 18 opere) e di progettazione e realizzazione (altre 39 opere).
Si tratta di importanti interconnessioni idriche, ovvero completamenti di dighe mai ultimate o adeguamenti idraulici di dighe esistenti, rilevanti opere di messa in sicurezza di acquedotti, tra i quali quello a servizio della Capitale, o di ripristino di acquedotti danneggiati dal sisma del 2016, come quello di Ascoli Piceno, proposti dalle Autorità di distretto in sede di tavolo tecnico-politico Stato-Regione, istituito al Mit.
Frutto della sinergia e della concertazione tra Amministrazioni a differenti livelli, questo decreto è il primo passo di una più ampia politica che il Governo ha intrapreso e che punta, con uno sforzo economico complessivo di 2 miliardi di euro, all’incremento della sicurezza delle dighe e al potenziamento delle reti irrigue e potabili, per far fronte ai crescenti fenomeni della siccità.