Annuario Ispra 2018: il 2017 è stato il secondo anno più secco dal 1961
Una banca dati con 306 indicatori, tra cui 9 new entries, per un totale di 150.000 dati, organizzati in 460 tabelle e 635 grafici. Biodiversità, Clima, Inquinamento atmosferico, Qualità delle acque interne, Mare e ambiente costiero, Suolo, Rifiuti, Agenti fisici sono solo alcuni dei temi trattati nell’edizione 2018 dell’Annuario dei dati ambientali ISPRA, la pubblicazione scientifica di dati statistici e informazioni sull’ambiente realizzata dall’Istituto in stretta collaborazione con il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA)
DISSESTO IDROGEOLOGICO
I principali eventi di frana nel 2017 sono stati 172 e hanno causato complessivamente 5 vittime, 31 feriti e danni prevalentemente alla rete stradale, eventi distribuiti in particolare nelle regioni Abruzzo, Campania, Sicilia, Trentino-Alto Adige, Lombardia e Marche. Diverse sono state le frane che si sono attivate/riattivate in Abruzzo, sia a causa dello scioglimento della neve caduta nell’eccezionale nevicata del 18 gennaio del 2017, sia delle intense precipitazioni. In Italia, oltre 6 milioni di abitanti sono residenti in aree a pericolosità idraulica media (tempo di ritorno tra 100 e 200 anni), mentre la popolazione a rischio frane, se si considerano le 2 classi a maggiore pericolosità (elevata e molto elevata), è pari a oltre 1,2 milioni di abitanti.
CLIMA E INQUINAMENTO ATMOSFERICO
La caratteristica più rilevante del clima in Italia nel 2017 è stata la siccità. Con una precipitazione cumulata media al di sotto della norma del 22% circa, il 2017 si colloca al 2° posto, appena dopo il 2001, tra gli anni più “secchi” dell’intera serie dal 1961. E’ stata di +1,30 °C l’anomalia della temperatura media in Italia, superiore a quella globale sulla terra ferma (+1,20 °C). Le emissioni totali di gas serra dal 1990 al 2016 sono diminuite del 17,5%. Il valore limite giornaliero (50 μg/m3 da non superare più di 35 volte per anno civile), di PM10 nel 2017 non è stato rispettato nel 31% delle stazioni. Complessivamente, però, dal 1990 al 2016 le emissioni nazionali di particolato atmosferico PM10 sono in diminuzione del -33,7% e le emissioni complessive di ossidi di zolfo, ossidi di azoto e ammoniaca sono in calo del -66,8%.
QUALITA' DELLE ACQUE INTERNE (FIUMI E LAGHI)
Su 7.493 fiumi, il 43% raggiunge l'obiettivo di qualità per lo stato ecologico e il 75% quello di qualità per lo stato chimico. Su 347 laghi, il 20% raggiunge l'obiettivo di qualità per lo stato ecologico e il 48% quello di qualità per lo stato chimico. Fiumi: buono ed elevato lo stato ecologico per la Provincia di Bolzano (94%), Valle d'Aosta (88%), Provincia di Trento (86%) e Liguria (75%); uno stato chimico buono superiore al 90% per i fiumi in Molise, Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Emilia-Romagna, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo e le province autonome di Trento e Bolzano. Laghi: obiettivo di qualità ecologica buono in Valle d'Aosta (100%), Provincia di Bolzano (89%), Emilia-Romagna (60%) e stato chimico buono per il 100% dei corpi idrici lacustri in Valle d'Aosta, Liguria, Emilia-Romagna, Abruzzo, Molise e nella Provincia di Bolzano.
AGENTI CHIMICI
L'Italia è il 3° produttore di agenti chimici in Europa, dopo Germania e Francia e il decimo nel mondo; 2.800 sono infatti le imprese chimiche nel nostro Paese ed occupano circa 108.000 addetti altamente qualificati, ma l'uso dei prodotti chimici interessa tutti i settori produttivi. In particolare, i pesticidi nelle acque superficiali hanno riportato superamenti dei limiti in 371 punti, pari al 23,9% del totale.
VALUTAZIONI, AUTORIZZAZIONI E CERTIFICAZIONI AMBIENTALI
La procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) si conclude positivamente nell'84% dei casi nel 2017; su 44 decreti VIA emanati, 37 sono positivi e solo 7 negativi. Nel 2017 sono stati rilasciati 1.849 certificati EMAS; le organizzazioni più attive sono quelle del settore rifiuti e recupero materiali con 278 registrazioni: 364 le licenze Ecolabel UE per un totale di 9.333 prodotti/servizi certificati.