La Regione Lazio continuerà a conferire i rifiuti in Abruzzo
Approvata la delibera con cui viene prorogata fino al 31 dicembre la possibilità di conferire i rifiuti prodotti da Roma Capitale in due impianti abruzzesi di Trattamento meccanico biologico.
La proroga rientra nell’Accordo di Programma sottoscritto da Regione Lazio e Regione Abruzzo per la gestione di 39.000 tonnellate di rifiuti “talquale” raccolte da AMA spa.
“L’Amministrazione regionale garantisce una fattiva collaborazione al Comune di Roma per affrontare le criticità relative alla produzione dei rifiuti urbani, ma ora serve l’impegno di tutte le istituzioni per completare rapidamente la redazione del nuovo Piano Regionale dei rifiuti” – parole di Massimiliano Valeriani, assessore al Ciclo dei Rifiuti.
Nel frattempo Ama comunica che aumentano i rifiuti a Roma. Circa 17.000 tonnellate di rifiuti in più sono stati raccolti da gennaio 2018 a fine aprile, pari a circa il 3% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: è il dato che fotografa l’inaspettata e considerevole impennata nella produzione di materiali “scartati” dai cittadini - residenti, lavoratori pendolari, turisti – nella Capitale. Un’impennata che accomuna Roma ad altre città italiane, in particolare a vocazione turistica, e alla quale l’azienda capitolina per i servizi di igiene urbana ha fatto e sta facendo fronte, d’intesa con il Campidoglio, mettendo in campo tutte le leve a disposizione: dal rafforzamento dei giri di raccolta su tutto il territorio cittadino all’apertura con turni lavorativi raddoppiati anche nei festivi dei propri impianti di trattamento. Nonostante le criticità affrontate, Roma continua a differenziare registrando nel primo trimestre del 2018 un 44,8% di materiali riciclabili recuperati (rispetto al 44,4% dell’anno precedente).
L'aumento dei materiali post-consumo conferiti dai cittadini romani conferma l'inversione di tendenza nella produzione di rifiuti in atto a livello nazionale. Dal 2011 al 2017 l'Italia ha registrato una costante diminuzione dei rifiuti prodotti. Nei primi tre mesi dell'anno, per la prima volta dopo sette anni, sono stati raccolti più rifiuti rispetto agli stessi periodi degli anni precedenti.
Nella Capitale è cresciuta sia la raccolta di materiali differenziati (carta e cartone, scarti alimentari e organici, vetro, plastica e metallo) sia quella dei rifiuti urbani residui (indifferenziato). Nel primo trimestre di quest’anno sono infatti state complessivamente raccolte quasi 9mila tonnellate in più rispetto allo stesso trimestre del 2017 (423.000 complessivamente, tra gennaio e marzo 2018, le tonnellate raccolte e avviate alle filiere specifiche di trattamento).
Il trend di crescita è addirittura ulteriormente aumentato nel mese di aprile, periodo in cui si è concentrato a Roma un eccezionale flusso turistico attratto anche da nuovi grandi eventi di successo. Solo ad aprile sono state complessivamente raccolte 6.452 tonnellate di rifiuti urbani residui in più: +8,3% rispetto all’aprile dell’anno prima.
Anche il “ponte” del 1° maggio ha prodotto dati di raccolta insolitamente alti: lunedì 30 aprile Ama ha infatti raccolto 3.350 tonnellate di soli “rur”: circa 300 tonnellate in più rispetto ad un lunedì ‘standard’; martedì 1° maggio a Roma sono state raccolte 1.850 tonnellate: 500 tonnellate in più rispetto al 1° maggio dello scorso anno.
L’azienda Ama ha risposto a questa eccezionale produzione di rifiuti mobilitando tutte le sue risorse ed è impegnata “h24” anche con i propri tecnici per il monitoraggio di tutte le criticità sul territorio cittadino. Gli impianti di trattamento meccanico biologico del Salario e di Rocca Cencia hanno lavorato a pieno ritmo anche domenica 6 maggio, in via straordinaria. Tutte le situazioni più critiche si stanno progressivamente recuperando per un veloce rientro alla normalità previsto per i prossimi giorni. Sono stati programmati giri supplementari di pulizia attorno alle postazioni di raccolta svuotate dai mezzi compattatori, se e dove necessario.
L'Azienda sta collaborando attivamente con le parti istituzionali per definire un quadro impiantistico che possa assicurare in futuro la capacità del sistema di far fronte anche a situazioni impreviste come l'incremento della produzione di rifiuti cui abbiamo assistito nelle ultime settimane. In questa direzione vanno gli studi di impatto ambientale presentati in Regione Lazio agli inizi di marzo per la realizzazione, sul territorio di Roma Capitale, di due nuovi impianti pubblici di compostaggio aerobico che porteranno la capacità di trattamento della frazione organica dalle attuali 25mila tonnellate/anno a 145mila tonnellate/anno.