Gli italiani non si preoccupano dei rifiuti domestici
Secondo uno studio commissionato da Ifat gli italiani si dimostrano poco attenti quando si tratta di ridurre la quantità di rifiuti domestici.
Solo il 15% riconosce di produrre troppi rifiuti in casa propria. In Francia e in Germania la percentuale di cittadini autocritici è all'incirca doppia. Contemporaneamente la stragrande maggioranza degli italiani vede nella spazzatura un serio pericolo. In particolare, la plastica viene citata come rischio ambientale dall'81 percento. Sono i risultati di "IFAT Environment Index 2018", uno studio del salone internazionale di tecnologie ambientali che si svolge a Monaco di Baviera. IFAT ha incaricato un istituto di ricerche di mercato di intervistare un campione rappresentativo di 1.086 cittadini italiani, uomini e donne. Nell'Unione Europea vengono prodotti ogni anno circa 26 milioni di tonnellate di rifiuti plastici. Di questi viene riciclato però solo il 30 percento. Per riutilizzare una larga percentuale delle montagne di bicchieri di plastica, sacchetti della spesa e posate monouso, secondo gli esperti è necessario effettuare una raccolta differenziata quanto più accurata possibile. La differenziazione dei rifiuti necessaria a tale scopo viene considerata dal 77 percento degli italiani un compito non problematico. Quando si parla però di sostanze pericolose nei rifiuti domestici, il 60 percento dei consumatori chiede che le aziende contrassegnino più chiaramente i loro prodotti, ad esempio con indicazioni sullo smaltimento. Il 44 percento è convinto che i materiali problematici presenti nei rifiuti domestici rappresentino una bomba a orologeria per l'ambiente e la salute. La maggior parte degli italiani vorrebbe che la gestione dello smaltimento dei rifiuti fosse affidata allo Stato: il 64 percento fondamentalmente approva l'idea di affidare lo smaltimento alle autorità. Invece il 59 percento degli intervistati tendenzialmente respinge un sistema privato di smaltimento dei rifiuti.
Al tempo stesso la maggioranza della popolazione italiana riconosce i vantaggi dell'economia circolare: il 63 percento è convinto che i rifiuti debbano essere considerati materie prime da riutilizzare completamente. Una percentuale altrettanto elevata di consumatori ritiene giusto che chi si occupa dello smaltimento possa ottenere un guadagno dalla valorizzazione della spazzatura. Il 74 percento crede che in futuro le tecnologie ambientali consentiranno di valorizzare i rifiuti al punto da trasformare la spazzatura in una materia prima preziosa.