Il 97,7% dei Comuni italiani è servito dall'accordo quadro Anci-Conai per la raccolta differenziata
Il rapporto conferma la capillarità dell’accordo Anci-Conai, basato su convenzioni per la raccolta e l’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio che interessano nel 2016 il 97,7% dei Comuni italiani (7.813) e il 99,5% della popolazione (60.314.369), con un aumento in quest’ultimo caso del 2% rispetto al 2015; inoltre, il 51% dei Comuni italiani ha almeno cinque convenzioni.
Il rapporto evidenzia poi che i Comuni stipulano soprattutto convenzioni per il riciclo della plastica (consorzio Corepla) e del vetro (consorzio CoReVe), con rispettivamente il 99% e 91% della popolazione nazionale coinvolta; minore è la diffusione territoriale delle convenzioni per il recupero di alluminio (consorzio CiAl) e legno (consorzio Rilegno), che interessano circa il 64-65% della popolazione.
Complessivamente si può affermare che in Italia la raccolta differenziata si svolge quasi esclusivamente nell’ambito e grazie all’Accordo Quadro Anci – Conai. La percentuale media dei rifiuti di imballaggio sul totale della carta, plastica, vetro, metallo e legno raccolti si attesta attorno al 52% in peso (fonte Ispra 2017) sul totale della raccolta urbana. Sebbene il dato nazionale di raccolta degli imballaggi risulti in leggerissima crescita (+0.4%) rispetto al 2015, segno di una raccolta ormai sostanzialmente stazionaria, la loro intercettazione differisce molto a livello territoriale e risulta tanto più significativa quanto più le Regioni presentano percentuali di raccolta differenziata basse. I Comuni più virtuosi hanno comunque migliorato la quantità procapite e la qualità della raccolta differenziata. È il caso dei Comuni della Regione Veneto, Trentino, Friuli ed Emilia Romagna.
Dove la raccolta differenziata è ancora molto bassa il contributo delle frazioni CONAI diventa particolarmente strategico, se si punta a raggiungere gli obiettivi nazionali di riciclo, ulteriormente rivisti a rialzo dalle recenti modifiche alle proposte di direttive (55% al 2025, 60% al 2030 e 65% al 2035).
Il Nord si conferma la macro area con le più elevate performance di raccolta: qui si intercetta il 54% di tutta la raccolta conferita al Conai e si concentra il 56% degli importi totali riconosciuti dai consorzi. Anche il Centro e il Sud peraltro, con una resa media pro capite tra gli 86 e i 77 chili per abitante all’anno, fanno registrare dati confortanti. Nelle regioni delle isole si registra il contributo minore alle raccolte conferite al Conai (6,2% del totale) e la resa media pro capite più bassa (50 chili per abitante all’anno.
Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee), nel 2016 sono stati ritirate nei punti di raccolta 283.075 tonnellate, con una riduzione dello 0,4% rispetto al 2015. Anche per questa categoria di rifiuti i risultati della raccolta variano sensibilmente sul territorio, sia dal punto di vista dei quantitativi che della composizione: le regioni del Nord-Ovest intercettano il 30% del totale nazionale (la Lombardia, da sola, quasi il 19%).