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La copertura dei parchi dell’Ilva di Taranto

La copertura dei parchi dell’Ilva di Taranto

Si tratta di una delle opere di ingegneria più complesse a livello mondiale. I lavori permetteranno la soluzione al problema delle polveri.

Sono iniziati i lavori per la copertura del parco minerale e del parco fossile dell’ILVA di Taranto. Si tratta di un’opera gigantesca, opera della società Cimolai Spa, che è realizzerà due enormi capannoni lunghi 700 metri e larghi 250. I cantieri riguarderanno i lavori di copertura del Parco Minerale e del Parco Fossile. L’area che sarà coperta è estesa quanto 56 campi di calcio. L’opera risolverà definitivamente il problema del sollevamento delle polveri che nei giorni di vento coprono il quartiere Tamburi.  Per realizzare l’opera saranno utilizzate 60.000 tonnellate di acciaio e 200.000 m3 di calcestruzzo. Ogni giorno lavorano per questa immensa opera circa 200 operai.

La copertura modulare sarà suddivisa in due fasi che prevedono rispettivamente la copertura delle aree del Parco Minerale in 24 mesi a partire dal 1° febbraio 2018 e la copertura delle aree del Parco Fossile in 24 mesi a partire da giugno 2018, con la rimozione del materiale polverulento dalle aree non utilizzate. Le prime zone dei parchi che verranno coperte saranno quelle più vicine al quartiere Tamburi per poi proseguire lungo il resto dell’area prevista.

La misura chiesta da anni dalla popolazione tarantina è stata inserita nell’AIA Ilva ed è parte integrante del piano ambientale che gli acquirenti dell’acciaieria devono completare prima di innalzare le quote di produzione.

“I lavori delle due coperture saranno completati entro giugno del 2020 chiudendo definitivamente una pagina ambientalmente insostenibile per Taranto e contribuendo, assieme alle altre opere di ambientalizzazione previste, a rilanciare un’Ilva che non sia più un pericolo ma diventi solo una risorsa di crescita occupazionale ed economica per la città e per il paese” ha dichiarato il Ministro Galletti.

L'investimento complessivo per la realizzazione dell'opera è di circa 300 milioni di euro, con oneri che saranno interamente a carico dell’investitore AM Investco, come previsto nel contratto sottoscritto con i Commissari Straordinari. 

Cimolai ha svolto un ruolo fondamentale anche nella realizzazione del New Safe Confinement (NSC), il sarcofago di Chernobyl che ha previsto la realizzazione di un’enorme volta metallica di altezza pari a 109 m, larghezza 256 m e lunghezza di 150 m formata da 16 archi sollevati in 6 fasi principali. L’intera struttura, una volta completata, è stata fatta scorrere, per circa 300 m, sopra il vecchio reattore mediante l’utilizzo di apposite slitte. L’enorme arco posizionato a fine Novembre 2016, dopo anni di lavori, impedisce il rilascio di materiale contaminato e allo stesso tempo protegge la struttura da impatti esterni come le condizioni meteorologiche estreme. Inoltre la protezione consente lo smantellamento della struttura collassata con l’esplosione del reattore e la gestione dei rifiuti radioattivi all'interno di essa. Il lavoro dovrebbe essere completato entro il 2018.


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