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Conclusa la riqualificazione del depuratore San Rocco di Monza

Terminata in due anni l'opera di miglioramente del depuratore per abbattere costi, miasmi ed emissioni di azoto. 

Conclusa la riqualificazione del depuratore San Rocco di Monza

Grazie all'intervento di ristrutturazione, l’importante infrastruttura ha agguantato anche due primati: le sue due vasche di sedimentazione primaria coperte figurano tra le più capienti d'Europa. Inoltre, con oltre 650 mila abitanti equivalenti e 350 impianti produttivi serviti, è diventato il più grande impianto d'Italia per potenzialità depurativa ad applicare esclusivamente il processo ad aerazione intermittente.

Il depuratore San Rocco è condotto da BrianzAcque, gestore unico del servizio idrico integrato per Monza e Brianza e proprietaria del depuratore.

A cominciare proprio dalla sezione di ossidazione, cuore della struttura, ultimata pochi giorni fa, con oltre di due settimane di anticipo rispetto alla rigida tempistica calcolata dai count down, posizionati dentro e fuori il cantiere. Tutte le 16 vasche rettangolari, in fila, una accanto all'altra, sono state interessate dal restyling. Apparecchiature e metodologie ad aria ormai superate, sono state sostituite dal processo ad aereazione intermittente con nuovi compressori compatti ad alta efficienza energetica, che alimentano una rete di oltre 18.000 diffusori a membrana. L'intervento ha consentito all’impianto monzese di mettersi a norma con  tutti i limiti di scarico previsti dalla normativa regionale, compresi quelli d’azoto; di contrarre i costi di gestione e di contribuire alla riduzione degli odori. A lato degli invasi, l'ex edificio ventilatori è stato trasformato in una nuova e moderna centrale di produzione dell'aria, che va ad alimentare le vasche. Nella palazzina si trova la sala quadri con il software per il controllo automatico dell’intero processo biologico.  L'investimento ha comportato un costo di 6,179 milioni di euro.

La riqualificazione della sezione di ossidazione, si aggiunge alla copertura delle due vasche di sedimentazione primaria segna ufficialmente la chiusura del cantiere. La prima, dal diametro di 60 metri, era stata “sigillata” a fine luglio del 2016, la seconda, di dimensioni leggermente più ridotte, a giugno di quest’anno. I due sedimentatori, che hanno la funzione di separare i fanghi primari dai liquami affluenti, si presentano ora come edifici circolari dal design avveniristico, sormontati da travi reticolari a cui sono agganciati pannelli verdi in vetroresina. Al loro interno i miasmi che affliggevano il quartiere, vengono aspirati e trattati da un biofiltro, senza più la possibilità di finire in atmosfera. Il costo è stato di cinque milioni e 581 mila euro.  

Entrambi gli interventi di copertura dei sedimentatori e di riconversione della sezione di ossidazione sono stati eseguiti con l'impianto in funzione, così da assicurare continuità al servizio di depurazione del reflui senza disagi per la popolazione  e per le attività imprenditoriali del territorio servito. 

Il depuratore San Rocco serve 152 chilometri di collettori al servizio della Brianza. Costruito a partire dai primi anni Sessanta, il depuratore di Monza San Rocco è stato completato negli anni Ottanta. Sorge su una superficie di 12 ettari sulla sponda sinistra del Lambro. Attualmente, tratta una portata media di 170 mila metri cubi di liquami al giorno. Dispone di una rete di 152 chilometri di collettori, che dal Nord Brianza canalizzano i reflui e li collettano fino all’impianto dove, al termine del processo depurativo - distinto in una linea acqua, una linea fanghi e una linea gas - vengono restituiti all’ambiente, attraverso le acque del fiume Lambro. Serve una popolazione di circa 650 mila abitanti equivalenti, 350 insediamenti produttivi, distribuiti in 27 comuni della Provincia di Monza e Brianza (Albiate, Arcore, Besana Brianza, Biassono, Briosco, Camparada, Carate Brianza, Concorezzo, Correzzana, Desio, Giussano, Lesmo, Lissone, Macherio, Monticello, Monza, Muggiò, Nova Milanese, Renate, Seregno, Sovico, Triuggio, Usmate-Velate, Vedano al Lambro, Veduggio, Verano Brianza, Villasanta) e alcune porzioni di territorio di 4 della Provincia di Como (Arosio, Carugo, Inverigo, Mariano Comense) e di 5 in quella di Lecco (Barzanò, Casatenovo, Cassago, Cremella, Monticello Brianza.


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