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Tavolo nazionale contro dissesto idrogeologico

Anche Remtech Expo nella persona della dr.ssa geologa Silvia Paparella sarà rappresentata al tavolo degli esperti convocati a Roma il prossimo 13 Dicembre sui temi del dissesto idrogeologico.

Tavolo nazionale contro dissesto idrogeologico

Ad essere convocata direttamente dalla struttura di missione #italiasicura della Presidenza del Consiglio dei Ministri è la Dott.ssa Geol. Silvia Paparella, Project Manager di RemTech Expo, manifestazione di FerraraFiere ed espressione di una community internazionale in materia di protezione del territorio dai rischi naturali e ambientali.
Il tavolo dei lavori “Progettare l’Italia Sicura” vedrà la presenza di 120 esperti nazionali in materia di idrogeologia, rischi e dissesto, e di 12 tavoli tematici che lavoreranno fianco a fianco sulla base della prima guida nazionale condivisa contro il dissesto idrogeologico.
L’obiettivo è quello di riunire i mondi della pubblica Amministrazione, delle imprese, delle professioni, della società civile, dell’accademia e della politica, per un confronto su dodici argomenti focali, corrispondenti alle schede tematiche costituenti le Linee guida di Italiasicura, che saranno discussi in altrettanti tavoli formati da esperti di settore, in grado di portare il proprio peculiare punto d’osservazione.
La finalità è giungere all’elaborazione di un documento programmatico, da cui emergano tanto le conclusioni condivise, quanto gli ulteriori contributi alle soluzioni delle problematiche emerse, base sulla quale definire la direzione che la Comunità per il contrasto al dissesto idrogeologico intende seguire in questo percorso condiviso.
Fin dalla sua istituzione, questa Struttura di missione ha ritenuto infatti che la creazione di una comunità costruttivamente dialogante sulle tematiche del contrasto al dissesto idrogeologico costituisse un valore in sé ed un obiettivo primario da perseguire, quale base di partenza per realizzare quel significativo miglioramento delle condizioni di sicurezza del territorio nazionale che Italiasicura riconosce come propria mission.
Già da alcuni anni, la struttura di missione e RemTech Expo sono partner per quanto attiene i temi di del dissesto che ogni anno vengono sviluppati e ampiamente dibattuti in occasione della Conferenza Nazionale contro il dissesto idrogeologico e della Smart River International Conference a Settembre a Ferrara.
La convocazione al tavolo è per RemTech Expo - XII Edizione (19-21 settembre 2018) - e la sua community, un riconoscimento importante ma anche della conferma del ruolo chiave, e sempre più qualificato, che l’evento ferrarese ha raggiunto nei segmenti di riferimento, risultato di un’intensa attività di networking, condivisione e ricerca.

I 12 tavoli di Progettare l'Italia Sicura

Tavolo 1 – A cosa serve il progetto? 

Quali sono le finalità di un progetto? Perché è importante per la vita della popolazione e per l’ambiente che ci circonda? Le linee guida puntano all’obiettivo di valutare il rischio idrogeologico da andare a mitigare e i criteri di gestione del progetto. 

Tavolo 2 – Ma questo progetto conviene? 
Uno dei principi cardine delle linee guida sulla progettazione è l’analisi del rapporto tra i costi e i benefici derivanti dalla realizzazione di un intervento. Ragionare in modo comparativo su questi dati aiuta a valutare meglio le possibili soluzioni alternative e soprattutto ad ottimizzare l’utilizzo delle risorse finanziarie disponibili.

Tavolo 3 – Visione di insieme
Un progetto non può essere pensato se non inscritto in un ambito di influenza ben individuato e caratterizzato. Le linee guida aiutano ad comprendere meglio  la coerenza dell’intervento con l’ambiente e le opere circostanti, attraverso l’esplorazione delle azioni e delle retroazioni.

Tavolo 4 – Primo, non nuocere

Un progetto per essere coerente con il contesto in cui prevede di sviluppare l’intervento deve prima di tutto fornire ogni “garanzia” che non crei ulteriori o diversi danni. Le linee guida fanno chiarezza su questo punto fondamentale.

Tavolo 5 – Dopo il taglio del nastro

Un intervento non si conclude con la sua entrata in esercizio, ma per conservarne l’efficacia è necessario gestirlo per il suo intero ciclo di vita. Dalle linee guida importanti suggerimenti per fare in modo che tutto fili liscio.

Tavolo 6 – Le scienze dell’acqua
Una buona progettazione non solo deve partire dalle specifiche caratteristiche climatiche e idrografiche del contesto sui cui interviene, ma deve farlo alle diverse scale spaziali e temporali di interesse. 

Tavolo 7 – Le scienze della terra 
Gli aspetti geologici e geotecnici costituiscono un elemento fondamentale nella progettazione delle opere di gestione del rischio idrogeologico, e le linee guida indirizzano sui modi più efficaci per una adeguata caratterizzazione dei contesti e dei materiali interessati.

Tavolo 8 – Il Fiume attivo

Gli interventi sui corsi d’acqua o sulle coste vanno spesso ad interferire con processi di grande complessità e con scale spaziali e temporali molto varie. Le linee guida indirizzano la valutazione di questi aspetti nello sviluppo del progetto.

Tavolo 9 – Il fiume vivo
Una buona progettazione degli interventi contro il dissesto non può fare a meno di valutare gli impatti delle opere sugli ecosistemi. Per questo è necessario mettere insieme competenze molto diverse. Le LG promuovono questo approccio interdisciplinare.

Tavolo 10 – Attorno al fiume
La realizzazione degli interventi, specie se interessa settori ampi di territorio, può attivare dinamiche conflittuali per la tutela di interessi diversificati. Le LG suggeriscono una particolare attenzione nel percepire e gestire queste dinamiche sull’intero periodo di vita delle opere.

Tavolo 11 – Resilienza prima di tutto
Quanto possono influire il cambiamenti climatici sull’efficacia delle opere e sulle loro prestazioni? Le LG invitano a non trascurare questi fattori, ma a considerare invece gli elementi di resilienza  in modo solido e pragmatico. 

Tavolo 12 – Progetti georeferenziati
Ogni attività progettuale produce un enorme patrimonio informativo, che non deve essere disperso ma che va messo a sistema e valorizzato, anche per stimolare la partecipazione dei cittadini. Le Linee Guida ricordano che il progettista deve essere il primo responsabile di questa trasmissione di sapere, fornendo i dati in modo georeferenziato e secondo standard ben definiti.


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