A Milano un nuovo impianto per la produzione di biometano
L'impianto sarà dotato di un processo a basso impatto ambientale per la valorizzazione delle tonnellate di frazione organica rifiuti solidi urbani (FORSU) da raccolta differenziata attualmente destinate alla discarica e all'incenerimento.
Agatos SpA ha annunciato che la Città Metropolitana di Milano ai sensi del D.lgs 387/03 ha emesso l’Autorizzazione Unica dirigenziale per la costruzione e la messa in esercizio in provincia di Milano del primo impianto di produzione di biometano da FORSU che impiega BIOSIP, il processo per la valorizzazione integrale della FORSU sviluppato, brevettato e ingegnerizzato da Agatos.
Valutato per la sua portata innovativa negli aspetti tecnici dalla Città Metropolitana di Milano con il sostegno della Regione Lombardia (all'avanguardia in Italia nel settore dell'ambiente e del recycling), BIOSIP prevede l'impiego di tecnologie collaudate e con bassissimo impatto ambientale nella produzione di biometano, che è incentivato dal GSE come energia rinnovabile, e destinato a qualsiasi tipo di utilizzo, compreso quello di alimentare la rete di gas cittadino. Indipendentemente dalla composizione della FORSU ricevuta, il processo BIOSIP garantisce assenza di rifiuti, emissioni e odori.
Agatos ha sviluppato con risorse interne tutti i progetti e l’engineering sottostante l’Autorizzazione Unica. L'impianto autorizzato è immediatamente cantierabile, si estenderà su una superficie di circa 12.000 metri quadrati e trasformerà fino a 35.000 tonnellate di FORSU all’anno in biometano per alimentare la rete gas urbana, acqua distillata e combustibile solido secondario. Ad Agatos Energia sarà affidato l’incarico esclusivo di implementazione del progetto: sarà cioè l'EPC responsabile della realizzazione chiavi in mano dell’impianto e della gestione e manutenzione (O&M) una volta collaudato. Il progetto autorizzato è già dotato di contratti di conferimento FORSU. Il valore dell’impianto è di circa Euro 15mn. Si prevede che l’inizio dei lavori avverrà entro la fine del 2017 e il collaudo entro la fine del 2018.
L'utilizzo di sistemi alternativi alla termovalorizzazione, quali BIOSIP, nello smaltimento dei rifiuti solidi urbani è incoraggiato a livello Europeo. Nel 2017, nella Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sul ruolo della termovalorizzazione nell'economia circolare, il Comitato economico e sociale europeo fa le seguenti considerazioni: "Il fatto che in certi Stati membri vi sia un elevato numero di inceneritori non è coerente con il conseguimento degli obiettivi di riciclaggio più ambiziosi proposti nel piano d'azione per l'economia circolare. La sfida è quella di aiutare questi Stati membri a realizzare la transizione dalla dipendenza dall'incenerimento a un'ampia gamma di soluzioni di gestione dei rifiuti, attraverso elementi propri di una politica basata su incentivi e pressioni, tra cui:
• l'introduzione di imposte;
• la graduale eliminazione dei regimi di sostegno;
1 Comunicazione della Commissione europea L'anello mancante - Piano d'azione dell'Unione europea per l'economia circolare, COM(2017) 34 final,.
• l'introduzione di una moratoria sui nuovi impianti e lo smantellamento di quelli più vecchi.
Il biogas offre delle opportunità su molti fronti a livello dell'UE, in riferimento alla creazione di posti di lavoro, alla riduzione delle emissioni, al miglioramento della sicurezza di approvvigionamento del combustibile e altro. La biodigestione per la produzione di biometano per gli autoveicoli è in linea con l'accordo di Parigi. Una recente valutazione della Commissione mostra che la produzione di biogas nell'Unione europea potrebbe almeno raddoppiare e forse triplicare entro il 2030 rispetto ai livelli attuali. Sono necessari un cambiamento dei comportamenti e una trasformazione sul piano culturale, che si possono realizzare attraverso attività educative a tutti i livelli della società".
Solo guardando all’Italia, il mercato potenziale per BIOSIP è molto importante. La sola Provincia di Milano produce annualmente 1.5 milioni di tonnellate di rifiuti, di questi 225.150 tonnellate sono rifiuti organici. Attualmente, le strutture esistenti riescono a gestirne solo meno della metà (43%).
"Ormai da anni, le normative comunitarie sono orientate alla riduzione dei rifiuti destinati alla discarica e alla termovalorizzazione, in particolare quelli di origine organica. Il progetto autorizzato in provincia di Milano è immediatamente cantierabile ed è una risposta concreta e a bassissimo impatto al problema dello smaltimento dei rifiuti della zona. Stiamo già lavorando per autorizzare progetti simili sia in Italia che all'estero" - commenta Michele Positano, Amministratore Delegato di Agatos Spa.