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Rifiuti nucleari: entro il 2017 la carta dei siti idonei per deposito

Rifiuti nucleari: entro il 2017 la carta dei siti idonei per deposito

Il Governo fa sapere che entro fine anno pubblicherà la carta delle aree idonee ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti nucleari italiani.

La Carta delle aree idonee ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti nucleari italiani (la Cnapi) sarà pubblicata "entro il quarto trimestre 2017", quindi entro la fine di quest'anno. Ad annunciarlo è Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico, in audizione alla Commissione parlamentare di Inchiesta sul ciclo dei rifiuti e degli illeciti a esso connessi, la 'Ecomafie'. "A valle della consultazione pubblica si chiuderà il processo di Valutazione ambientale strategica" del progetto, dice Calenda, successivamente sarà pubblicata la Cnapi, entro fine di quest'anno come detto, "e sarà poi adottato definitivamente il Programma, con decreto del presidente del Consiglio, al più tardi entro il primo trimestre 2018", spiega il titolare dello Sviluppo economico. “Se riusciamo ad avere la finalizzazione della Vas e la contestuale pubblicazione della Cnapi potremmo anticipare pubblicazione del Dpcm anche alla fine del quarto trimestre 2017 - aggiunge Calenda - ma di base nel quarto trimestre dovremo mettere fuori la Carta".
Certo, prosegue il ministro, "si può pensare di pubblicare la Cnapi anche prima della Vas ma se vogliamo avere un dibattito il più ampio possibile credo che cio' sia sbagliato”.
Il tempo stimato per arrivare all'autorizzazione per la costruzione del Deposito nazionale “è di circa quattro anni dalla definizione delle caratteristiche delle aree potenzialmente idonee, al netto di possibili ricorsi e ritardi", spiega Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico.
La pubblicazione della Cnapi, "in sequenza rispetto alla finalizzazione del processo di Vas, darà ai cittadini la possibilità di disporre di tutte le informazioni utili a meglio comprendere e valutare la strategia nazionale", segnala. con la pubblicazione della carta si aprirà "una fase di consultazione pubblica e di condivisione - ricorda Calenda - che terminerà con un seminario nazionale al quale saranno invitati a partecipare tutti i soggetti coinvolti e interessati”.
L'esito della consultazione condurrà a una versione aggiornata della Carta nazionale delle aree idonee (Cnai) che con il parere dell'Isin, l'Ispettorato nazionale sulla sicurezza nucleare e la radioprotezione, e sarà approvata con decreto dei ministri competenti, quindi Sviluppo economico di concerto con Ambiente e Infrastrutture e Trasporti. Seguirà una procedura per l'acquisizione delle manifestazioni di interesse aperta a Regioni ed enti, se non ve ne saranno di spontanee e saranno attivati dei comitati misti Stato-Regioni "come forma di ulteriore di sollecitazione alla leale collaborazione", e sarà ricercata l'intesa della Conferenza unificata Stato Regioni ed Enti locali. In caso di mancata intesa sui singoli siti la decisione sarà assunta con deliberazione del Consiglio dei ministri integrato dalla partecipazione di ciascun presidente di Regione interessata. Seguirà una fase di indagini tecniche su ciascun sito della durata di 15 mesi, svolte da Sogin sotto la vigilanza dell'Isin per arrivare alla proposta finale di localizzazione tenendo conto delle valutazioni vincolanti dello stesso Isin.
“Sebbene l'intera realizzazione del Deposito nazionale e del relativo Parco tecnologico è prevista per la fine del 2025 - conclude il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda - l'esercizio delle strutture per l'immagazzinamento dei rifiuti ad alta attività e del combustibile esaurito è previsto a partire dall'inizio del 2024", quindi "il rientro dei rifiuti solidi radioattivi italiani ad alta attività e processati all'estero potrà aver luogo già a partire da gennaio 2024". 
“Oggi è stato predisposto l'avviso da pubblicare entro metà luglio sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica per avviare la consultazione, del Rapporto Ambientale e della sintesi non tecnica che prevede anche la comunicazione dell'autorità procedente all'autorità competente. I documenti saranno inoltre messi a disposizione del pubblico presso i due ministeri e sulle rispettive pagine web, e non appena disponibili in altre lingue anche per i Paesi che hanno manifestato l'interesse a partecipare alla consultazione transfrontaliera (Austria, Svizzera, Francia, Regno Unito e Germania). A partire da quel momento la consultazione rimarrà aperta per 60 giorni”, ha aggiunto Calenda. 
"La previsione attuale dell'andamento dei lavori di decommissioning ammonta a 75,7 milioni di euro per il 2017 rispetto ad un budget di 83,3 milioni di euro. La differenza è dovuta al ritardo di alcune autorizzazioni Ispra e al ritardo nella ripartenza di alcuni cantieri per problemi contrattuali con i fornitori. Su questi 75,7 milioni di euro la Sogin considera cautelativamente alcuni rischi autorizzativi/ operativi stimati in 7 milioni di euro”, ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico. 
“Nel caso in cui si dovessero materializzare tali rischi, quindi - ha concluso il Ministro - è stata prevista una chiusura a circa 69 milioni di euro, un valore che comunque garantirebbe il più alto livello di attività di decommissioning negli ultimi anni".

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