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CAMEC tecnologie riciclaggio rifiuti
Inaugurata la Recycling Factory

Inaugurata la Recycling Factory

Un impianto tecnologico per avviare a riciclo fino a 100.000 tonnellate di rifiuti secchi non pericolosi.

Recycling Factory è infatti un insediamento ad alta tecnologia, in grado di massimizzare l’avvio a riciclo delle raccolte differenziate di carta/cartone, plasticacartoni  per  bevande, metallilegno e dei rifiuti speciali  secchi non pericolosi, offrendo così a Comuni ed Imprese un impianto industriale moderno ed affidabile che garantisca i migliori standard qualitativi per trasformare davvero il rifiuto in una risorsa per loro e per l’ambiente.

L’impianto è situato nell’area industriale dell’Interporto di Rivalta Scrivia, alla confluenza di tre autostrade, in un punto strategico per la logistica nord/sud ed est/ovest. É autorizzato per trattare fino a 100.000 tonnellate di rifiuti all’anno e insiste su di un sito industriale di 14.000 metri quadri di cui 6.500 coperti, che si affianca a quello attiguo di 26.000 metri quadri già in uso da parte di Benfante SpA e specializzato prevalentemente nel recupero di carta e cartone, venendo così a costituire un polo di complessivi 40.000 metri quadri interamente dedicato al recupero delle frazioni secche riciclabili. Grazie all’innovativa linea di selezione concepita e realizzata da ITR  l’impianto raggiunge una capacità operativa di lavorazione superiore a 5.000 kg/ora di multimateriale leggero/plastica e di oltre 15.000 Kg/ora di rifiuti cellulosici.

Il ciclo di lavorazione, interamente controllato da un moderno sistema di gestione software che consente un costante monitoraggio dell’intero impianto, è stremamente lineare pur in presenza di una tecnologia sofisticata, e si compendia di fasi ben distinte e rigidamente proceduralizzate, grazie alla presenza di importanti supporti tecnologici che permettono di ridurre al minimo l’apporto umano nella fase di selezione, concentrandolo invece in quella del controllo di qualità dei prodotti selezionati: vaglio rotante, magnete, apparecchiatura a correnti indotte, lettori ottici con tecnologia NIR (vicino infrarosso) e VIS (a luce visibile). Tutto ciò avviene in una cornice di assoluta sicurezza e sostenibilità ambientale, con impatti pressoché nulli: le lavorazioni riguardano esclusivamente rifiuti “secchi”, senza organico, e idonei sistemi di captazione delle polveri derivanti da tutte le fasi di lavorazione consentono il ricambio d’aria nei locali di lavorazione dove sono presenti operatori (cabine di cernita), a garanzia del rispetto delle norme relative agli ambienti di lavoro, e il successivo abbattimento delle polveri prima dell’emissione in atmosfera.

La lavorazione dei rifiuti nell’impianto segue le seguenti fasi:

  • accettazione e pesatura dei mezzi che trasportano e conferiscono i rifiuti provenienti dalle raccolte differenziate cittadine o dalla raccolta dei rifiuti speciali secchi non pericolosi delle Imprese;
  • scarico a terra e prima ispezione visiva per verificare la conformità del rifiuto al formulario e la sua lavorabilità;
  • sistemazione del rifiuto scaricato in apposite aree in attesa di stoccaggio;

L'immissione del rifiuto nell’impianto di lavorazione vero e proprio nella seguente sequenza:

  • rompisacchi (bag-breaker), che libera i rifiuti dai sacchetti si plastica che li contengono e sparpaglia il materiale sul nastro trasportatore;
  • vaglio rotante, che genera tre flussi ben distinti:

- sottovaglio, costituito da corpi di piccola e piccolissima pezzatura non recuperabili e destinati quindi llo smaltimento;

- sopravaglio, costituito da materiali di grosse dimensioni che vengono inviati direttamente alla cabina di selezione per la cernita manuale;

- selezione automatica, costituito di materiali che per caratteristiche dimensionali sono destinati alle successive fasi automatizzate;

  • selezione automatica dei corpi rigidi, basata su di una sequenza di macchinari per separare specificamente i diversi materiali:

- il magnete separa i metalli ferrosi

- le correnti di Foucault (o parassite) separano l’alluminio e i metalli non ferrosi

- i lettori ottici, di produzione Tomra, che essendo dotati di lampade “a luce visibile” (VIS) per individuare i materiali sulla base delle loro caratteristiche cromatiche specifiche e “vicino infrarosso” (NIR) per riconoscere i materiali dalle caratteristiche della loro luce riflessa, permettono di selezionare ad esempio specifiche matrici polimeriche di imballaggi in plastica o i cartoni per bevande (Tetra Pak) in base alla combinazione desiderata e programmata;

  • controllo manuale della qualità, effettuato da operatori sui nastri in uscita dai diversi macchinari selettori prima dell’avvio ai singoli magazzini-prodotti (silos);
  • compattazione prodotti, che grazie ad una pressa continua ad alta capacità di riduzione volumetrica, è in grado di assicurare le densità richieste per l’ottimizzazione logistica;
  • compattazione degli scarti residui dal processo di selezione per il successivo avvio a smaltimento in termovalorizzatori o discariche.

 

Il  Gruppo  Benfante, che fa riferimento ad una storica famiglia genovese nel campo del recupero, corroborato dalle risorse manageriali e finanziarie di un fondo di private equity, nel 2016 ha raggiunto un fatturato consolidato di quasi 70 milioni di euro ed è oggi tra i leader nazionali del recupero industriale di carta e cartone, con stabilimenti in Liguria, Piemonte, Veneto e Toscana. “A valle e a monte di questo nuovo impianto – ha dichiarato Enzo Scalia, Direttore Generale del Gruppo -­ c’è l’intero network Benfante, profondamente inserito nei mercati di riferimento nazionali ed internazionali, e per questo in grado di fornire al Cliente, sia  esso Pubblica Amministrazione o Impresa,un servizio di assistenza completo e personalizzato. Impianti di questo tipo, permettono anche di ripensare la raccolta differenziata, consentendo maggiore efficienza a costi più competitivi. Per questo pensiamo che questa inaugurazione sia un fatto rilevante non solo per la nostra realtà aziendale, ma anche perché rappresenta un passo avanti per l’intero sistema che va dalla raccolta al riciclo, che sempre più assume le caratteristiche di un vero comparto industriale, importante per le ricadute in termini di innovazione tecnologica, di PIL, di esportazioni, di occupazione, oltre che per gli indubbi benefici ambientali”.


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