Riuso delle acque reflue in agricoltura
A Reggio Emilia, è stato creato un “lago” di acqua depurata per l’irrigazione.
A Mancasale di Reggio Emilia è stato portato a termine il progetto finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma Life Plus Ambiente ReQpro. Con il progetto ReQpro, la provincia di Reggio Emilia, riutilizza, a fini irrigui, le acque reflue, in parziale sostituzione delle acque superficiali e di falda.
Una quantità d’acqua recuperata e distribuita, che oscilla tra i 3,5 milioni e i 5 milioni di metri cubi, paragonabile a quella di un bacino di medio-grandi dimensioni, strategico in periodi siccitos.
La sperimentazione è stata avviata nella primavera 2016 in base ad uno specifico Accordo di Programma fra Regione Emilia Romagna, Amministrazione Provinciale di Reggio Emilia, Agenzia Territoriale dell'Emilia Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti, IREN Acqua Gas S.p.A. (ora IRET) e Consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale; l’Accordo ha definito i valori-soglia che le acque affinate dovevano rispettare per poter essere immesse nella rete ai fini irrigui, regolando anche le modalità del monitoraggio e di gestione delle eventuali non conformità.
Tale traguardo è stato raggiunto, sviluppando uno specifico modello di recupero e riuso per irrigare colture agrarie di pregio; le attività sono condotte presso il depuratore urbano, gestito dall’azienda multiservizi IRETI e le acque sono state distribuite e gestite dal Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale.
Il riuso ai fini irrigui delle acque reflue ha contribuito ad aumentare la disponibilità di acqua per l’irrigazione, contenendo la necessità di prelevare acque di elevata qualità dalla falda e diminuendo i costi energetici.
Di questo intervento per il recupero delle acque infatti si era iniziato a discutere già dalla fine degli anni ’90 e in seguito sono stati fatti tutti i passi per arrivare alla sua realizzazione.
La realizzazione dell'impianto, negli anni 2014 e 2015, ha coinvolto 18 imprese. Nel corso del primo anno di funzionamento, il 2016, l'impianto di depurazione ed il servizio di consegna delle acque agli agricoltori hanno funzionato senza intoppi, permettendo di recuperare un quantitativo complessivo di risorsa idrica di tutto rispetto: dei 5,5 milioni di metri cubi di acqua che sono stati trattati da aprile a settembre, circa 3,5 milioni sono stati effettivamente indirizzati al riuso irriguo, consentendo di soddisfare le esigenze idriche di circa 800 ettari di terreno investiti con le colture tipiche dei nostri sistemi agricoli, dai prati, al mais, al vigneto.
Il sistema complessivo di recupero e riuso irriguo delle acque è stato seguito attraverso il progetto LIFE+ ReQpro che ha dimostrato la validità tecnico-economica e l’efficacia del modello proposto, costituito dall’impianto di trattamento, dalla rete di distribuzione delle acque e dalle aziende agricole, ed in particolare ha consentito di favorire la destinazione ai fini produttivi di una risorsa altrimenti destinata allo scarico in acque di superficie.