Approvato il testo unico sulle terre e rocce da scavo
Tra gli elementi più rilevanti di semplificazione c’è l’eliminazione di autorizzazioni preventive attraverso la previsione di un modello di “controllo ex post”, basato su meccanismi di autocertificazione da parte degli operatori e sul rafforzamento del sistema dei controlli, eliminando quelli “preventivi” che oggi generano lungaggini amministrative per gli operatori economici e tempi di risposta disomogenei sul territorio. Con questa modifica, che ricalca quella già prevista per la Scia (segnalazione certificata di inizio attività), la tempistica per tutti i provvedimenti viene definita in 90 giorni.
Il nuovo decreto prevede poi che i soggetti pubblici e privati possano confrontarsi con le Agenzie regionali e provinciali per le preliminari verifiche istruttorie e tecniche, anticipando lo svolgimento dei controlli previsti per legge. Sono inoltre unificati e semplificati gli adempimenti previsti per il trasporto fuori dal sito delle terre e rocce da scavo qualificate come sottoprodotti ed eliminato l’obbligo di comunicazione preventiva all’autorità competente per quelle individuate come sottoprodotti e generate nei grandi cantieri. Allo stesso tempo sono resi più semplici gli adempimenti derivanti dall’obbligo di comunicare il loro avvenuto utilizzo.
È poi prevista dallo schema di Dpr una definizione puntuale delle condizioni di utilizzo delle terre e rocce nel sito da bonificare, con procedure uniche per gli scavi e la caratterizzazione dei terreni generati dalle opere da realizzare nei siti oggetto della bonifica.