Una proposta di legge per dire basta alla plastica nei cosmetici
Le microplastiche nei cosmetici rappresentano dall’1 al 90% del peso del prodotto stesso.
L’uso di molti prodotti di bellezza sta alimentando il “mostro” della plastica, che sempre di più invade i nostri mari e si insinua, giorno dopo giorno, nella nostra catena alimentare.
Per dare una risposta a questo difficilissimo problema e porre così un argine ai miliardi di microscopici frammenti di plastica che, sfuggendo a qualsiasi filtro, vengono ingeriti dagli organismi marini e finiscono direttamente nel piatto del consumatore, Marevivo ha illustrato, a Napoli, la proposta di legge numero 3852 a prima firma del presidente della VIII Commissione Ambiente della Camera Realacci e sottoscritta da oltre 40 deputati di diversi gruppi politici, sia di maggioranza che di opposizione, in base alla quale dal 1° gennaio 2019 non sarà più consentito produrre e mettere in commercio prodotti cosmetici contenenti microplastiche. Ogni anno nel mondo vengono prodotte 280 milioni di tonnellate di plastica e si stima che nel 2050 diventeranno 400. Su questo scenario, si innesta uno studio presentato durante il “World Economic Forum”, che prevede che per il 2050 ci saranno più plastiche che pesci in mare. Secondo alcune ricerche, oltre il 10% di plastica prodotta viene gettato in mare, andando ad alimentare il “Mostro”.
Anche se a destare più clamore sono i rifiuti di maggiori dimensioni, in realtà i frammenti più piccoli e, apparentemente, insignificanti sono quelli più nocivi e pericolosi. Gli impianti di trattamento e depurazione delle acque non sono in grado di intrappolarli e quindi arrivano direttamente in mare, dove vengono scambiati per cibo da diverse specie.
È il caso dei cosmetici, in cui il contenuto in microplastiche supera, talvolta, in peso la plastica di tutto il tubetto o la boccetta in cui sono venduti. In certi cosmetici le microplastiche rappresentano dall’1 al 90% del peso del prodotto stesso: specialmente negli scrub, nei bagnoschiuma, nei dentifrici ma anche i rossetti, le maschere, i mascara, gli idratanti, lo spray per capelli, le creme lenitive, le schiume da barba.
In Europa nel 2013, solo per i prodotti di bellezza, sono state impiegate quasi 5.000 tonnellate di microplastiche, finite quasi tutte in mare e con possibili ripercussioni anche per la salute umana.
Oltre alla proposta di legge illustrata c'è anche una petizione online che si può sottoscrivere su change.org o su marevivo.it per accelerare i tempi di approvazione in Parlamento,