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Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani in Sardegna

Ancora lontana dagli obiettivi prefissati di legge sulla percentuale di raccolta differenziata, la Regione si guadagna una posizione “di riguardo” nella classifica nazionale.

Il Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani in Sardegna consente di valutare l’efficacia delle politiche regionali in materia di gestione dei rifiuti urbani sul territorio regionale. I dati analizzati fanno riferimento alla produzione dei rifiuti e alla raccolta differenziata nell’anno 2014.
Il dato che emerge dalla sua lettura può riassumersi nel concetto di “continuità” con l’anno 2013. In particolare prosegue l’andamento della produzione già osservato negli anni precedenti, con un’ulteriore lieve calo del quantitativo dei rifiuti totali raccolti sul territorio regionale a seguito, principalmente, della diminuzione dei rifiuti indifferenziati a smaltimento. È un dato in controtendenza rispetto al dato nazionale, dove si rileva una lieve ripresa della produzione dei rifiuti. 
Si evidenzia ancora un nuovo lieve aumento del livello della raccolta differenziata, che raggiunge il 53% e dunque prosegue nel suo lento e costante aumento grazie anche all’avvio a regime di raccolte ad alta efficienza in alcuni comuni di media dimensione. Questo valore, per quanto ancora l’obiettivo del 65% previsto dal legislatore non venga avvicinato, rappresenta comunque un risultato ben oltre la media del 45% registrato dall’Istituto Superiore per la protezione dell’ambiente a livello nazionale. La Sardegna infatti si conferma in ottima posizione fra le regioni italiane, consolidando anche per il 2014 l’ottava posizione nella classifica dei risultati raggiunti certificati dall’ISPRA; l’isola rimane appaiata alle regioni del Nord Italia, superata, solo per qualche punto percentuale, da Piemonte, Emilia Romagna e Lombardia, ma si colloca decisamente sopra i risultati delle regioni del Sud e di buona parte di quelle del Centro. 
Nonostante il ritardo di alcuni capoluoghi di provincia e di qualche comune a forte vocazione turistica nell’avviare un’efficace gestione dei rifiuti, a livello locale si osservano risultati di tutto rispetto con ben 80 comuni che hanno ampiamente superato la soglia del 70% di raccolta differenziata e ben 176 comuni che hanno raggiunto e superato il 65%. 
Nella raccolta delle singole tipologie di rifiuti si assiste ad un lieve ma sempre determinante incremento dell’organico separato, un buon aumento della plastica e degli ingombranti a recupero. Stabili o in leggero aumento le altre frazioni, salvo una lieve diminuzione del verde e soprattutto del legno, frazione la cui raccolta stenta a decollare nell’isola. 
Sul fronte impiantistico – sottolineano dalla Regione - nel 2014 si registra la fermata totale per lavori di adeguamento dell’impianto di compostaggio di Tempio. Inoltre, malgrado il calo dei rifiuti conferiti in discarica, è stato necessario autorizzare l’incremento delle volumetrie disponibili in alcuni impianti per far fronte alle necessità di smaltimento comunque esistenti a causa dell’impossibilità di recuperare energeticamente tutto il secco residuo prodotto. Corre l’obbligo di segnalare che nel 2014 non sono ancora iniziati i lavori di revamping dei due termovalorizzatori esistenti, oramai datati in quanto realizzati per uno scenario di produzione dei rifiuti che, in oltre trent’anni, è radicalmente cambiato. 
Inoltre la percentuale dei rifiuti urbani biodegradabili in discarica (cosiddetti RUB), che pure raggiunge già risultati soddisfacenti nel centro-sud della Regione, continua a destare qualche preoccupazione a seguito dei deludenti risultati stimati per le province del nord Sardegna anche per il 2014, ove pesa l’assenza di un termovalorizzatore e dove la raccolta differenziata non raggiunge livelli soddisfacenti. 


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