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Al via le bonifiche di Porto Torres in Sardegna

Sono esecutivi i progetti di bonifica e di risanamento ambientale in uno dei Siti d’Interesse Nazionale più complessi d’Italia, quello di Porto Torres in Sardegna.

Sono diventati esecutivi i progetti di bonifica e di risanamento ambientale in uno dei Siti d’Interesse Nazionale più complessi d’Italia, quello di Porto Torres in Sardegna. La Conferenza di Servizi decisoria che si è svolta presso il Ministero dell’Ambiente, con la partecipazione della Regione Sardegna e del Ministero dello Sviluppo Economico, ha approvato infatti la “Fase 1” del Progetto Nuraghe e delle Varianti al progetto di bonifica della falda.

Con l’accordo raggiunto, reso possibile in tempi celeri grazie all’istituzione del tavolo tecnico-politico avviato nei mesi scorsi, si interviene sia sui suoli che sulle falde. L’intervento riguarda circa 1000 degli oltre 1800 ettari complessivi dell’intero SIN, cioè l’area dell’ex polo petrolchimico che rappresenta la parte più compromessa del sito dal punto di vista ambientale: la mobilitazione complessiva di risorse da parte di Syndial ammonta a oltre 200 milioni di euro sui vari progetti approvati in Conferenza.

“Il complesso percorso di bonifica che stiamo affrontando su tutto il territorio nazionale – osserva il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – registra oggi uno straordinario risultato: è la dimostrazione che quando c’è unità tra le istituzioni, quando ci sono procedure chiare e trasparenti nell’applicare anche il principio ‘chi inquina paga’, si possono raggiungere obiettivi attesi da anni. Non solo per Porto Torres e la Sardegna, ma per tutta l’Italia, quella di oggi è una giornata importante verso il risanamento ambientale del nostro Paese”.

“L’approvazione dei progetti di bonifica a Porto Torres – spiega l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano - costituisce un momento storico per la Sardegna e per uno sviluppo, finalmente sostenibile, delle aree industriali. La caratterizzazione dell’area Syndial, la più estesa e la più critica dal punto di vista ambientale del Sin di Porto Torres, è iniziata più di dieci anni fa e l’Esecutivo Pigliaru ha voluto dare una forte e doverosa accelerazione per arrivare a una soluzione a lungo attesa. Il percorso dei tavoli che abbiamo attivato, sia a livello locale che nazionale – prosegue l’assessore - ha dato i suoi frutti grazie al rispetto del cronoprogramma e alla collaborazione di tutti gli attori. La bonifica Syndial-Eni, con un peso di oltre 200 milioni di euro, avrà ricadute occupazionali importantissime per il territorio isolano”.

La Fase 1 del progetto prevede la realizzazione di una piattaforma polifunzionale per il trattamento dei suoli provenienti dall’area Minciaredda, dei suoli dell'area denominata Peci DMT e di quelli provenienti da altre aree dello stabilimento. In particolare per l'area Minciaredda, quella maggiormente compromessa, l’operazione prevede il trattamento dei suoli contaminati fino al raggiungimento della piena conformità, separando i rifiuti dai suoli.

Dalla presentazione della prima versione del “Progetto Nuraghe” nel dicembre 2014, a seguito dei numerosi tavoli tecnici coordinati dal ministero dell’Ambiente e delle Conferenze di Servizi istruttorie che si sono tenute presso il ministero, l’ultima a dicembre, si è pervenuti a una soluzione progettuale in grado di garantire, con l’utilizzo delle migliori tecniche disponibili a costi sostenibili a livello internazionale, la massima tutela ambientale e sanitaria.

Ora il Governo e la Regione vigileranno affinché tutte le attività di bonifica deliberate partano al più presto e da subito lavoreranno per assicurare che tutte le altre attività di risanamento in capo a Eni si concretizzino in progetti di intervento in tempi certi.


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