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Le nuove geografie del Made in Italy

Le nuove geografie del Made in Italy

Realacci: "Per sfidare la crisi l'Italia deve fare l'Italia".

Nuovo rapporto della Fondazione Symbola sulla ricerca di prodotti e tecnologie italiane nel mondo. C'è un'Italia di cui spesso non si ha consapevolezza e che fa cose di cui essere orgogliosi. Ce lo racconta Symbola nel rapporto I.T.A.L.I.A. – Geografie del nuovo made in Italy.

Scorrendo le pagine del rapporto scopriamo che l'Italia sa essere innovativa,  versatile, creativa, reattiva, competitiva e vincente. Soprattutto sui mercati globali. Tanto da esprimere, nonostante i sette anni di crisi, quasi mille prodotti con saldo commerciale attivo da record. Un risultato di tutto riguardo, raggiunto grazie a una scelta decisa sulla qualità. E in linea con il nostro primato sul fronte dell'avanzo commerciale: l'Italia è uno dei soli cinque paesi al mondo che vanta un surplus manifatturiero sopra i 100 miliardi di dollari. In compagnia di grandi potenze industriali come Cina, Germania, Giappone e Corea. Una leadership che ci parla di qualità crescente riconosciuta alla nostra manifattura. Non a caso dall'introduzione dell'euro l'Italia ha visto i valori medi unitari dei suoi prodotti salire del 39%, facendo meglio di Regno unito (36%) e Germania (23%).

Innovazione e ambiente. 

L'Italia è quarta in Europa ed è uno degli otto Paesi Ocse ad avere una spesa in ricerca e sviluppo superiore ai 20 miliardi di dollari. L'Eurostat ha evidenziato nelle imprese italiane una spiccata propensione all'innovazione: con il 42% di imprese innovatrici, l'Italia si colloca al di sopra della media UE (pari al 36%), non ai livelli di Germania e dei paesi del Baltico, ma meglio di Francia, Regno Unito e Spagna. Il nostro sistema produttivo, inoltre, ha incorporato la green economy come un fattore competitivo: dall'inizio della crisi, oltre 340mila aziende (il 22% del totale) hanno investito in questo senso, e nella manifattura arriviamo al 33%. Arriviamo così ai vertici dell'Ue per eco-efficienza, con 104 tonnellate di CO2 ogni milione di euro prodotto (la Germania ne immette in atmosfera 143, il Regno Unito 130) e 41 di rifiuti (65 la Germania e il Regno Unito, 93 la Francia). Siamo, poi, campioni europei nell'industria del riciclo: a fronte di un avvio a recupero industriale di 163 milioni di tonnellate di rifiuti su scala europea, nel nostro Paese ne sono stati recuperati 24,1 milioni, il valore assoluto più elevato tra tutti i paesi europei (in Germania 22,4 milioni).

 


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