Inaugurato l'impianto di riciclo dei prodotti assorbenti di Contarina
Il presidente di Contarina Franco Zanata: "È un fondamentale passo in avanti nella sfida che ci siamo posti di riciclare il non–riciclabile".
Contarina ha inaugurato l’innovativo impianto di riciclo dei prodotti assorbenti realizzato nell’ambito del progetto Recall co-finanziato dall’Unione Europea e in collaborazione con Fater spa (azienda leader nella produzione di prodotti assorbenti per la persona), il Comune di Ponte nelle Alpi (primo in Italia ad aderire all’iniziativa) e l’Istituto di Ricerca Ambiente Italia.
“Questo nuovo impianto - afferma il presidente Franco Zanata - costituisce per Contarina e per i propri utenti un’ulteriore ed importante tappa nel raggiungimento dell’obiettivo sfidante di riciclare anche il non-riciclabile, che rappresenta la bussola delle nostre politiche di gestione dei rifiuti ispirate all’ecosostenibilità e alla massima efficienza”.
L’innovativo impianto consente di riciclare pannolini, pannoloni e altri prodotti assorbenti per la persona, ricavandone plastica e cellulosa di elevata qualità, le cosiddette ‘materie prime seconde’ da riutilizzare in nuovi processi produttivi.
“Questa sperimentazione rappresenta una grande opportunità per ridurre ancora di più la quantità di secco non riciclabile – continua il presidente Franco Zanata - basta pensare che da 1 tonnellata di rifiuto si possono ottenere 350 kg di cellulosa e 150 kg di plastica.”
La sperimentazione che parte prevede il trattamento di 1.500 tonnellate annue di rifiuto nella sede aziendale di Spresiano con un risparmio di 1.950 metri cubi di materiale in discarica e una riduzione delle emissioni di anidride carbonica nell’aria di 618.000 Kg/anno.
“Partecipare a questo importante progetto a livello europeo – continua Franco Zanata - è la prova concreta dell’impegno che Contarina sta portando avanti per attuare processi sempre più avanzati di differenziazione, migliorando i livelli di recupero del materiale riciclabile. In questo caso ci siamo spinti oltre, arrivando a riciclare anche quei prodotti considerati ‘non-riciclabili’ come i pannolini, da cui possiamo ancora recuperare cellulosa e plastica.”
La sfida è eliminare lo smaltimento dei prodotti assorbenti: se a livello nazionale - come sottolinea Fater - i prodotti assorbenti corrispondono a circa 900 mila tonnellate di rifiuto indifferenziato che per gran parte finisce in discarica (70%), in tutta la provincia di Treviso i prodotti assorbenti rappresentano circa il 27% del rifiuto non riciclabile.
Dopo la conferma dei test pilota, l’obiettivo della sperimentazione avviata è quello di attestare la validità di questo innovativo processo di riciclo anche su scala industriale. Le potenzialità di questo impianto unico al mondo, infatti, sono enormi: a regime il sistema può trattare fino a 8mila tonnellate di rifiuto all’anno, servendo una popolazione di 800mila persone.
Il processo di riciclo
I prodotti conferiti presso l’impianto di Spresiano vengono stoccati e poi trasferiti, attraverso un sistema di nastri trasportatori, nel cuore tecnologico del processo costituito da un autoclave. Qui attraverso la forza del vapore a pressione e senza combustione, vengono aperti, sterilizzati e asciugati.
Completato il ciclo in autoclave, i prodotti assorbenti vengono dapprima lacerati, quindi le loro componenti riciclabili sono separate attraverso un sistema meccanico a 3 stadi: da una parte plastica, dall’altra cellulosa.
Queste nuove materie prime seconde, di elevata qualità, potranno essere utilizzate in nuovi processi produttivi. Le plastiche che si ottengono dal processo sono adatte ad essere utilizzate nei principali processi tipici della lavorazione della plastica.
La frazione organico-cellulosica può essere utilizzata per varie applicazioni, come: prodotti assorbenti per animali domestici, carte di elevata qualità, prodotti tessili (viscosa e rayon), materiali refrattari.