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#ITALIASICURA: Piano ANBI per la Riduzione del Rischio Idrogeologico

Presentazione annuale del Piano ANBI 2015 per la Riduzione del Rischio Idrogeologico ribattezzato Report “Manutenzione Italia: Consorzi di bonifica in azione per #italiasicura”. 

Presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri si è tenuta l’annuale presentazione del Piano ANBI per la Riduzione del Rischio Idrogeologico ribattezzato Report “Manutenzione Italia: Consorzi di bonifica in azione per #italiasicura”. Ad aprire i lavori è stato il Presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni, Francesco Vincenzi, che ha tra l’altro detto: “Secondo dati del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, il 9,8% della Penisola è costituito da aree ad elevata criticità idrogeologica: si tratta dell’82% dei comuni, dove si stimano a rischio 6.250 scuole, 550 ospedali, circa 500.000 aziende (agricole comprese), 1.200.000 edifici residenziali e non. Con riferimento alla popolazione si calcolano 6.154.011 abitanti in aree ad elevata criticità idraulica (dati ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e circa 22 milioni di abitanti su territori a rischio medio. Un recente studio attesta che l’Italia è il Paese europeo maggiormente interessato da fenomeni franosi: sono state censite 499.511 frane (pari a circa il 70% delle frane mappate in Europa). Secondo stime ISPRA, la popolazione esposta a fenomeni franosi in Italia ammonta a 1.001.174 abitanti. Anche nel 2014 piogge intense e violente hanno colpito il territorio del nost! ro Paese; i danni sono ingenti ed ammonterebbero, secondo indicazioni provenienti da dichiarazioni ufficiali, ad oltre 4 miliardi di euro.”

All’iniziativa ANBI è intervenuto, fra gli altri, il Ministro dell’Ambiente e del Territorio, Gian Luca Galletti, che ha sottolineato lo sforzo di governance dell’esecutivo in un settore, la salvaguardia idrogeologica, bloccato più da pastoie burocratiche e disattenzioni che da carenza di finanziamenti comunque insufficienti ad una radicale soluzione del problema. In tali meandri normativi sono stati individuati 2 miliardi e 300 milioni di euro, cui se ne aggiungeranno almeno altri 5 dal Fondo di Coesione 2014-2015; l’obbiettivo è prevenire il rischio di frane ed alluvioni. “Il 2014 è stato un anno horribilis per la sicurezza idrogeologica: non solo si sono contate numerose vittime, ma si sono registrati ben 4 miliardi di danni, dato superiore ad una media già pesante.”  A dirlo è stato Erasmo D’Angelis, Capo Struttura di Missione contro il Rischio Idrogeologico, cui è stata affidata la conclusione della mattinata di lavoro. Egli ha anche sottolineato la necessità di cambiare l’approccio superficiale, fin qui evidenziato dalla politica e spesso denunciato dalla stessa A.N.B.I. . “I Consorzi di bonifica- ha concluso D’Angelis – sono un braccio operativo dello Stato, il cui ruolo è destinato a crescere.”


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