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Soluzioni per l’ottimizzazione e la ristrutturazione di impianto di trattamento acque reflue

Soluzioni per l’ottimizzazione e la ristrutturazione di impianto di trattamento acque reflue

Simam Spa opera da oltre 20 anni nel settore dei Servizi ambientali, con forte specializzazione nel comparto del trattamento acque industriali, in cui vanta competenze ingegneristiche e di processo d’avanguardia. La società è impegnata nella ricerca di soluzioni rivolte a massimizzare l’efficienza tecnico/economica nella gestione delle passività dei propri clienti.

Nel corso del 2013, una nota azienda farmaceutica italiana ha avuto la necessità di recuperare delle aree edificabili all’interno di uno dei suoi stabilimenti, così da avviare la costruzione di nuove unità produttive. Parte della superficie edificabile poteva essere liberata attraverso il revamping dell’esistente impianto di trattamento acque reflue.

L’impianto originario si estendeva su di una superficie di circa 1.200 m2 ed era così composto:

  •  due vasche di accumulo di reflui liquidi
  • una vasca di omogeneizzazione/equalizzazione
  • una serie di vasche di ossidazione
  • un sedimentatore circolare.

 La soluzione impiantistica proposta da Simam ha permesso:

  • la realizzazione di un nuovo impianto di trattamento acque reflue sull’impronta delle vasche di accumulo e del bacino di equalizzazione esistenti
  • il recupero di superfice dalle aree occupate dalle vasche di ossidazione e dal sedimentatore
  • l’incremento della capacità complessiva di trattamento, così da poter ricevere le acque reflue dalle unità produttive di prossima costruzione.

 L’impianto è stato progettato per trattare due correnti di reflui distinte:

  • COD (globale) ingesso impianto: 3.000 mg/l  (COD di punta: 4.500 mg/l)
  • presenza di Metanolo (concentrazioni massime. 1.500 mg/l), Etanolo, Acetone, Cloroformio (concentrazione massime per ciascuno dei 3 solventi: 100 – 150 mg/l), fosforo inorganico con concentrazioni fino a 400 mg/l di P.

Il processo di trattamento finale ha la seguente strutturazione:

  • stoccaggio separato delle acque reflue, provenienti da due stabilimenti, con caratteristiche differenti
  • equalizzazione/omogeneizzazione delle due correnti di acque reflue di processo su apposito comparto
  • ossidazione biologica della corrente omogeneizzata
  • sedimentazione/ispessimento dei fanghi biologici su reattore del tipo a pacchi lamellari
  • ricircolo dei fanghi biologici dal sedimentatore alla sezione di ossidazione biologica
  • estrazione dei fanghi biologici di recupero dal fondo del sedimentatore mediante pompe dedicate del tipo a monovite
  • controllo dell’impianto mediante quadro elettrico con PLC e stazione di supervisione installato in sala controllo.

Sulle aree liberate dalla demolizione delle vasche di accumulo e di equalizzazione sono state costruite:  

  • due vasche di accumulo dei reflui in arrivo dai due stabilimenti
  • una vasca per impianto di trattamento composta dalle sezioni di Equalizzazione, Ossidazione Biologica, Sedimentazione e Ispessimento, quest’ultima ricavata all’interno della sezione di Ossidazione
  • locali di servizio, alloggiamento pompe, sala quadri e sala controllo
  • vasca di accumulo della acque dell’impianto antincendio.

La soluzione adottata ha permesso: il recupero del 65% della superficie dedicata all’impianto di trattamento acque reflue e l’incremento della capacità di trattamento. 

Il nuovo impianto occupa una superficie di 420 m2, contro i 1.200 m2 di quello preesistente. Il cliente ha potuto così aumentare l’efficienza del processo di trattamento acque e migliorare la gestione complessiva delle attività produttive e ambientali.


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